Un guasto al lanciatore ha causato la prematura fine della missione che doveva studiare l'impatto dei cambiamenti climatici sui ghiacci.
Il satellite europeo CryoSat non è riuscito a entrare in orbita e ha finito per schiantarsi sulla calotta polare artica. L'incidente è avvenuto sabato a causa di un guasto al vettore di lancio. Il missile (un Rockot convertito con l'aggiunta di un ulteriore stadio) era partito alle 17 e 02 ora italiana di sabato 8 ottobre dalle base di Plesetsk nella Russia nordoccidentale. Un guasto all'ultimo stadio ha però impedito al satellite da 711 chilogrammi di entrare in orbita.
"I motori del secondo stadio sono rimasti accesi nonostante avessero ricevuto dal computer l'ordine di spegnersi. Questo ha impedito il distacco tra il secondo e il terzo stadio del razzo. I motori del terzo stadio, poi, non si sono accesi", ha spiegato Pascal Gilles, dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) responsabile della missione.
Come risultato, il secondo e il terzo stadio e il satellite sono caduti nell'Oceano Artico a nord della Groenlandia e a poca distanza dal Polo Nord. Una commissione di inchiesta è stata attivata dalle autorità russe ed europee. Intanto tutti i lanci dei vettori Rockot sono stati sospesi. Il satellite avrebbe dovuto studiare la diminuzione dei ghiacci polari in seguito al riscaldamento globale.
La perdita del satellite ambientale CryoSat nella sua fase di lancio ha provocato forte costernazione all'interno del gruppo di ricercatori che ha lavorato al progetto. Secondo Duncan Wingham, responsabile scientifico di CryoSat la missione era essenziale: permettendo di valutare lo stato della copertura ghiacciata delle calotte polari, infatti, avrebbe consentito di capire meglio l'avanzamento dei cambiamenti climatici. "I costi di un eventuale rimpiazzo devono essere visti in prospettiva — spiega —. C'è anche un costo, molto alto, che dipende dal fatto che non avremo i dati che ci aspettavamo di avere con il satellite". Un eventuale progetto CryoSat 2 non potrà comunque essere deciso prima di dicembre, quando i paesi membri dell'ESA si riuniranno per decidere le future missioni.
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