Il più grande oggetto scoperto oltre l'orbita di Nettuno ha una massa sufficiente da attrarre una piccola luna, Gabrielle.
Il corpo celeste scoperto agli estremi confini del Sistema solare in luglio ha anche un suo satellite. L'oggetto, battezzato Xena e considerato da alcuni ricercatori il decimo pianeta del Sistema, ha infatti una piccola luna chiamata Gabrielle. La scoperta si deve a un gruppo di ricercatori coordinati da Michael Brown del California Institute of Technology che hanno usato il telescopio del Keck Observatory di Mauna Kea nelle Hawaii e hanno presentato i loro risultati alla rivista "Astrophysical Journal". "Avere un satellite è la cosa che rende un oggetto celeste un pianeta", ha spiegato Brown in una dichiarazione.
Xena, così chiamato dal nome di una guerriera mitologica di una fortunata serie televisiva, si muove lungo un'orbita molto eccentrica, posizionata circa 45° al di sopra del piano orbitale degli altri pianeti. L'orbita è anche ellittica avvicinandosi fino a circa 5,6 miliardi di chilometri dal Sole e allontanandosi fino a 14,5 miliardi di chilometri di distanza.
La scoperta di Gabrielle è importante perché dimostra che Xena è un corpo celeste sufficientemente massiccio da poter catturare e trattenere un satellite con la sua forza di attrazione. Gli astronomi sapevano già che Xena era più grande di Plutone, ma comunque rimane ancora in dubbio quale sia la sua massa effettiva.
Gabrielle sembra orbitare a breve distanza dall'oggetto che l'ha catturato. Probabilmente compie un'orbita in soli quattordici giorni. è circa 60 volte meno luminosa di Xena. La sua scoperta comunque potrebbe non bastare a far considerare Xena un pianeta come tutti gli altri e meno che meno a farlo diventare il decimo pianeta del Sistema solare. L'International Astronomical Union sta infatti pensando di far considerare questi pianeti (Plutone compreso) all'interno di una categoria a parte, quella degli oggetti trans nettuniani.
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