L'asse di rotazione della Terra risulta sensibilmente spostato, ma non è ancora chiaro se si tratti di una conseguenza permanente, né che effetti avrà per il pianeta. E alcune isole vicine a Sumatra risultano scivolate verso sud-est, anche se è ancora presto per ridisegnare le carte.
Uno spostamento dell'asse di rotazione della Terra e una nuova geografia delle isole dell'Oceano Indiano. Sono le due principali conseguenze sul piano geofisico del terribile terremoto che ha scosso l'Asia nel giorno di Santo Stefano. Oggi, quelle che erano ipotesi della prim'ora, trovano conferma nelle rilevazioni degli scienziati. Lo spostamento dell'asse di rotazione terrestre, infatti, era stato inizialmente paventato dal presidente dell'Istituto Italiano di Geofisica e Vulcanologia, Enzo Boschi. La conferma è arrivata dal centro di geodesia spaziale di Matera dell'Agenzia Spaziale Italiana, grazie all'elaborazione in tempo reale dei dati prodotti dalla rete mondiale di telemetria laser satellitare.
I risultati preliminari, cosí come sono stati diffusi in una nota dell'ASI, indicano uno spostamento dell'asse di rotazione terrestre pari a circa 2 millesimi di secondo d'arco, cioè a 2 millesimi di 1 tremilaseicentesimo di grado. Un angolo molto piccolo, circa equivalente a quello sotteso a una moneta da 1 euro vista ad una distanza di 2000 chilometri e corrispondente a uno spostamento lineare di 5-6 centimetri. Ma non per i satelliti Lageos 1 e Lageos 2, che orbitano intorno alla Terra proprio per rilevare e misurare i fenomeni geodinamici prodotti dagli eventi sismici.
I risultati dell'ASI sono preliminari e sono anche stati contestati da altri ricercatori. Lo spostamento dell'asse terrestre, infatti, potrebbe non essere affatto permanente e occorrerebbe altro tempo perché possa essere verificato. Ma soprattutto, le conseguenze per la vita del pianeta sarebbero del tutto irrilevanti. Quanto alle isole che si sono spostate, per ora si sono calcolate distanze nell'ordine dei centimetri in direzione sud ovest per le più piccole, mentre la punta nordoccidentale di Sumatra risulterebbe scivolata di 36 metri. Anche questi dati, però, sono ancora controversi e alcuni scienziati li ritengono inesatti e prematuri.
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