All'inizio della sua storia, l'Universo potrebbe essere stato un liquido a 2000 miliardi di gradi centigradi.
Nei suoi primissimi istanti di vita, l'Universo era un liquido. Sono queste le conclusioni di uno studio condotto al "Relativistic Heavy Ion Collider" del "Brookhaven National Laboratory" di Long Island vicino a New York e riportato da ""Nature"". Gli scienziati, coordinati da Sam Aronson, hanno speso gli ultimi cinque anni a cercare il plasma di quark e gluoni che avrebbe dovuto riempire l'Universo nei suoi primi microsecondi di esistenza, ma i risultati di alcuni esperimenti sono stati sorprendenti. Questo plasma, piuttosto che essere un gas molto caldo, potrebbe essere stato un liquido.
I ricercatori hanno accelerato atomi d'oro a velocità prossime a quella della luce e li hanno fatti scontrare fra di loro. Alcuni esperimenti precedenti avevano già dimostrato che questi scontri creano qualcosa che ha le dimensioni di un nucleo atomico e che raggiunge i 2000 miliardi di gradi centigradi, cioè 150.000 volte più caldo del centro del Sole. I nuovi dati hanno mostrato che forse questo qualcosa così caldo era un liquido, sopravvissuto per soli 10-23 secondi. "A quanto pare il legame tra i gluoni e i quark è talmente forte che la mistura si è liquefatta nonostante l'altissima temperatura", hanno detto i ricercatori presentando il risultato delle loro ricerche alla conferenza di Tampa (Florida) della "American Physical Society".
Questa scoperta potrebbe spiegare perché le regioni più profonde dell'Universo sembrano essere simili, in qualsiasi direzione si guardi. I dati indicano che il liquido era quasi perfetto, con una bassissima viscosità e completamente uniforme. Se fosse stato, invece, viscoso come il miele l'Universo sarebbe diventato molto più grumoso. La speranza dei ricercatori è ora quella di riuscire a misurare la velocità del suono, il calore e la viscosità di questo liquido.
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