Uno studio su più di duecento ghiacciai della penisola antartica mostra una preoccupante tendenza, in rapido peggioramento.
I ghiacciai dell'Antartide sono in forte ritirata. Lo dimostra uno studio condotto dalla "British Antarctic Survey" sulla regione della penisola antartica, la lunga lingua di terra che si allunga verso la Patagonia. Lo studio, pubblicato su ""Science"", potrebbe essere una ulteriore evidenza del riscaldamento globale. Dopo tre anni di investigazioni sui 244 ghiacciai della penisola, i ricercatori coordinati da David Vaughan hanno scoperto un trend che nelle loro parole "è assolutamente non ambiguo". Se questo trend continuasse "la penisola alla fine assomiglierà molto alle Alpi, con i ghiacciai che si estendono soltanto per metà delle loro valli".
La ritirata sembra essere un fenomeno recente. Cinquanta anni fa stavano fondamentalmente avanzando, ma poi rapidamente hanno invertito la direzione di marcia, ritirandosi di circa 50 metri l'anno. Uno di questi, il Widdowson, ha perso un chilometro di ghiaccio all'anno. Secondo i ricercatori niente di simile è accaduto negli ultimi 2000 anni e sembra dipendere in gran parte dal processo di riscaldamento dell'aria nella regione. Ormai ha raggiunto una media di 2 gradi e mezzo, cioè cinque volte più alta della media normale per l'Antartide.
Il motivo di questo riscaldamento dell'aria è dato dall'arrivo di venti caldi sulla penisola, a loro volta innescati con ogni probabilità da cambiamenti nella circolazione atmosferica legati alle attività umane. Oltre al riscaldamento dell'atmosfera, entrano comunque in gioco altri fattori tra cui i cambiamenti delle temperature marine. Fino a oggi, questo scioglimento ha avuto un effetto ben poco accentuato sui livelli del mare, ma il processo potrebbe accelerare nei prossimi anni, causando un innalzamento del livello medio degli oceani.
Ulteriore conferma del riscaldamento globale: la differenza tra quanto assorbito e quanto emesso è di 0,85 watt per metro quadrato.
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