I sistemi di sbarramento stanno causando un profondo impatto sull'ambiente e modificano il trasporto dei sedimenti al mare.
L'impatto delle grandi dighe sugli ambienti fluviali, il suolo e l'erosione è molto superiore di quanto previsto fino a oggi. Lo svela una ricerca pubblicata sulla rivista "Science" da Christer Nilsson un ecologo dell'Università di Umea in Svezia. Secondo Nilsson, su 292 grandi sistemi fluviali al mondo, 172 sono bloccati da dighe. In Europa, più del 60% di questi fiumi sono classificati come "fortemente influenzati" dalle dighe, cosa che significa che le dighe modificano almeno il 2% del loro flusso. In Australia e nelle isole del Pacifico solo il 17% dei fiumi ricadono in questa categoria.
Nilsson ha iniziato a studiare il problema fin dalla fine degli anni Ottanta, in occasione di un controverso progetto di sbarramento su un fiume svedese. All'epoca, i sostenitori delle dighe dicevano che l'impatto sull'ambiente sarebbe stato minimo, visto che gran parte dei fiumi mondiali non era comunque sbarrato. Un'affermazione che i dati di Nilsson smentiscono appieno.
Un altro studio pubblicato sempre su "Science" ma condotto questa volta da James Syvitski della University of Colorado di Boulder, dimostra che le dighe impediscono a una grande quantità di sedimenti di arrivare al mare, causando una forte erosione delle linee di costa nei pressi delle foci dei fiumi e contribuendo quindi a determinare significative modifiche ambientali.
Secondo Nilsson, l'insieme dei due studi evidenzia il forte rischio che la costruzione di dighe pone all'ambiente. Rischio che potrebbe diventare ancora maggiore nei prossimi anni, quando in Asia è prevista la costruzione di oltre 49 nuove dighe sullo Yangtze. I dati, dicono gli ecologisti, dovrebbero servire per indicare chiaramente il pericolo che l'ambiente corre a causa della costruzione di nuovi sbarramenti sui fiumi.
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