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Scoperti hot spot sulle stelle di neutroni

Li ha avvistati il telescopio orbitante Newton, dimostrando per la prima volta di poter osservare oggetti anche molto piccoli a grandi distanze.

"Hot spot" che ruotano sulla superficie di tre stelle di neutroni sono stati osservati per la prima volta da ricercatori dell'"Agenzia Spaziale Europea" (ESA) con il telescopio orbitante "Newton". Il risultato è particolarmente importante sia da un punto di vista scientifico che tecnico. Per quanto riguarda il primo aspetto, infatti, fornisce nuove importanti informazioni per la comprensione della geografia termica di questi oggetti celesti. Per quanto riguarda il secondo, invece, fornisce la prova che misurazioni di oggetti molto piccoli su corpi celesti distanti migliaia di anni luce sono possibili. Le dimensioni degli hot spot variano infatti da quelle di un campo da calcio a quelle di un campo da golf.

Nelle stelle di neutroni gli hot spot costituiscono una sorta di polo magnetico, cioè sono il punto in cui un flusso di elettroni (o delle loro antiparticelle, i positroni) ricade sulla stella a causa del campo magnetico. Il punto in cui toccano la superficie si scalda fino a raggiungere i 2 milioni di gradi contro i 500.000 della superficie stellare.

Le tre stelle studiate sono PSR B0656-14, PSR B1055-52 e Geminga, e si trovano rispettivamente a circa 800, 2000 e 500 anni luce da noi. Per ricavare gli hot spot i ricercatori hanno diviso ogni stella in dieci spicchi e hanno misurato la temperatura di ogni spicchio. Inoltre è stato possibile scoprire che queste regioni più calde si trovano soprattutto ai poli, probabilmente perché le particelle elettromagnetiche vengono ricanalizzate verso la superficie in modi simili a quelli che provocano sulla Terra le aurore boreali.

"Questa scoperta — spiega Patrizia Caraveo, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica ("IASF") di Milano — è il primo tassello che ci consente di capire il funzionamento del campo magnetico di una stella di neutroni e tutta la sua complessa fenomenologia"

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