Frutto di una collaborazione tra INGV e INFN, Nemo studierà terremoti, vulcani e neutrini e avviserà del rischio tsunami.
L'osservatorio sottomarino Nemo, realizzato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, è stato presentato nei giorni scorsi. Nemo, collocato a 25 chilometri al largo della costa siciliana, di fronte a Catania, a 2000 metri di profondità, ha una doppia funzione: da un lato, sorveglierà i terremoti sottomarini e i maremoti (con il compito sia di inviduare eventuali tsunami sia di smentire i falsi allarmi), dall'altro osserverà il flusso di neutrini ad alta energia provenienti dalla parte opposta del pianeta.
La struttura dispone per questo di 5000 rivelatori ottici in grado di captare i deboli lampi di luce prodotti dall'interazione tra una piccolissima percentuale di neutrini che attraversano il pianeta e l'acqua. Per le osservazioni sismologiche, invece Nemo dispone di un sismografo a tre componenti e a larga banda, in grado di percepire i movimenti del fondo e dell'acqua in tutte le direzioni, di un gravimetro, di un magnetometro e di un termometro speciale per rilevare la temperatura dell'acqua.
La scelta di andare sul fondo del mare per studiare i neutrini, dipende dalle caratteristiche di queste particelle. I neutrini sono, dopo i fotoni, le particelle più abbondanti dell'Universo, ma anche tra le più elusive. In un secondo, solo attraverso la punta di un dito si calcola che passino 60 miliardi i neutrini, ovviamente senza lasciar traccia. Il problema è infatti che i neutrini interagiscono molto debolmente con le altre particelle presenti nel cosmo, e dunque lasciano pochissime di quelle tracce che servono ai ricercatori per risalire alle loro caratteristiche. Gli esperimenti che studiano i neutrini possono svolgersi solo in ambienti estremamente protetti come nelle viscere delle montagne o le profondità marine.
Individuati su stelle giovani simili al Sole dei brillamenti solari molto più grandi di quelli che si registrano oggi. Per gli astronomi potrebbero aver influenzato la posizione dei pianeti.
Un gruppo di esperti della Commissione europea ha bocciato la proposta avanzata dal presidente Barroso.
I siti delle centrali devono essere scelti con molta cura, per evitare l'impatto sulle popolazioni di uccelli.
Il reattore a fusione sperimentale potrebbe finalmente trovare casa in Europa, dopo il lungo braccio di ferro con il Giappone.
Secondo un astronomo americano, la sonda potrebbe subire gli effetti di una forza che agisce su alcuni asteroidi con orbita eccentrica.
I cambiamenti climatici potrebbero causare veri e propri esodi di milioni di persone.
Per la prima volta, è stata riconosciuta una specie di dinosauri che per sfruttare una nicchia evolutiva è passata a un tipo diverso di dieta.
La conferma arriva dalla composizione della piccola luna: il rapporto tra la roccia e il ghiaccio indica che si è formata nella fascia di Kuiper.
Il loro patrimonio genetico è frutto di un mix tra etnie africane e indonesiane. La ricerca è pubblicata sull'"American Journal of Human Genetics".
La specie si è evoluta circa un milione di anni prima la caduta dell'asteroide nello Yucatan.
Un rapporto della Commissione Europea sottolinea i rischi dello sfruttamento eccessivo dei terreni nei paesi dell'Unione.
Ulteriore conferma del riscaldamento globale: la differenza tra quanto assorbito e quanto emesso è di 0,85 watt per metro quadrato.
I dati presentati a Vienna dimostrano che l'ozono sull'Europa centro-settentrionale ha raggiunto in primavera i suoi minimi storici.
La ricerca pubblicata su "Nature" non avrà scopi commerciali ma potrà essere usata in molte applicazioni scientifiche.
Più anidride carbonica uguale più produzione? Secondo un ricercatore americano le cose non starebbero affatto così.
Li ha avvistati il telescopio orbitante Newton, dimostrando per la prima volta di poter osservare oggetti anche molto piccoli a grandi distanze.
Seicento megabyte per secondo, per dieci giorni consecutivi, verso sette centri di ricerca in Europa e negli Stati Uniti. È il risultato ottenuto dal sistema Grid, nel corso di un test di valutazione.