Il settimo programma quadro prevede investimenti per 67 miliardi di euro in sette anni.
La Commissione europea ha proposto di raddoppiare i fondi per la ricerca nell'Unione passando dagli attuali 3,8 miliardi di euro l'anno a 9,6 per un totale di 67 miliardi di euro in sette anni. Il bilancio è quello richiesto per rilanciare la strategia di Lisbona nell'ambito del settimo programma quadro dell'Unione per la ricerca, approvato la scorsa settimana. "Il programma — ha spiegato il commissario alla ricerca Janez Potocnik — non sarà un altro semplice programma quadro ma sarà centrato sull'innovazione e la conoscenza per la crescita. Continuerà il percorso verso un'area della ricerca europea che dovrebbe concludersi nella costruzione di un mercato interno della conoscenza".
Il nuovo programma quadro durerà sette anni, invece che i quattro dal 2007 al 2013, e sarà organizzato in quattro aree principali, coerenti con gli obiettivi posti dall'Unione sul fronte della ricerca. Il primo obiettivo riguarda la cooperazione tra centri di ricerca, università e industrie e in particolare la cooperazione tra i vari paesi dell'Unione.
Il secondo (il settore Idee) riguarda la creazione di un Consiglio europeo della ricerche che avrà come obiettivo quello di stimolare la creatività e l'eccellenza della ricerca europea attraverso il finanziamento di ricerche di punta. Il terzo, basato sulle azioni "Marie Curie", punta a migliorare e rafforzare le capacità dei ricercatori, favorendone il training e la mobilità all'interno dell'Unione. Il quarto prevede il rafforzamento delle infrastrutture di ricerca dei paesi membri.
Il bilancio prevede che il 70% dei fondi vadano alla cooperazione e al settore delle idee, il 20% al rafforzamento del personale di ricerca e il rimanente 10% a due attività affiancate ai quattro obiettivi relative alla sicurezza nel settore nucleare e ai programmi del Joint Research Centre dell'Unione.
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