Cade l'ipotesi dei cambiamenti climatici all'origine della scomparsa dei grandi rettili.
Niente inverno nucleare dopo la caduta dell'asteroide che avrebbe distrutto i dinosauri. A sostenere questa teoria è una ricercatrice dell'Università di New Orleans, Jacqueline Kozisek, che ha presentato la sua ricerca nel corso del meeting della Geological Society of America di Denver. A quanto pare, i resti fossili indicano che le api da miele tropicali e altri insetti amanti dei climi caldi sopravvissero all'impatto di 65 milioni di anni fa. Cosa che non compatibile con l'ipotesi che furono i cambiamenti climatici causati dalla polvere sollevata dall'asteroide a causare la fine dei grandi rettili.
In particolare Kozisek ha concentrato la sua attenzione sulla Cretotrigona prisca, un'ape che è riuscita a estendere il suo periodo di sopravvivenza oltre il Cretaceo e che è molto simile a quelle che vivono oggi ai tropici. Cosí simile che è altamente improbabile che sarebbe potuta continuare a vivere in un periodo di temperature fredde.
Oggi, le moderne api tropicali vivono a temperature comprese tra i 31 e i 34 gradi e non potrebbero sopportare un brusco calo delle temperature tra i 7 e i 12 gradi come quello causato secondo alcuni esperti dall'impatto dell'asteroide.
In effetti, negli ultimi tempi gli scienziati hanno avanzato nuove teorie sull'estinzione dei dinosauri. Si pensa che i detriti scagliati nell'atmosfera dall'impatto siano poi piombati al suolo causando un'ondata di calore che in poche ore avrebbe ucciso tutti gli esseri viventi non in grado di proteggersi nell'acqua o in qualche altro modo. Proprio per mettere alla prova questa teoria, la ricercatrice sta studiando gli organismi che dalle prove fossili sembrano essere sopravvissuti all'evento. Per il momento si è focalizzata sulle api, ma pensa ben presto di allargare la sua sfera di interesse anche ad altri fossili.
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