ADI, Eurodoc e Accademia dei Lincei chiedono al governo italiano di riconsiderare la sua posizione negativa.
Alla vigilia del prossimo vertice europeo del 25-26 novembre nel quale si discuterà anche della creazione del Consiglio Europeo delle Ricerche, il presidente di Eurodoc, European Council of Doctoral Candidates and Junior Researchers, Renzo Rubbele ha deciso di inviare al ministro della ricerca italiano Letizia Moratti e al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi una lettera aperta in cui si chiede l'adesione del governo italiano all'iniziativa.
"Questo strumento — si legge nella lettera — dovrà colmare la lacuna esistente a livello comunitario per quanto riguarda il finanziamento della ricerca di base, di tutti i settori disciplinari e non andrà a sostituire alcuno degli attuali strumenti nazionali esistenti".Già a settembre però il governo italiano aveva espresso la sua contrarietà a questa struttura europea e Rubbele teme che questa posizione possa creare una minoranza di blocco assieme a Grecia e Portogallo che impedisca di prendere una decisione univoca.
Intanto l'Associazione Dottori e Dottorandi di ricerca Italiani (ADI) ha organizzato sul suo sito una raccolta di firme a sostegno della lettera di Eurodoc. E in campo è scesa anche l'Accademia dei Lincei che si rammarica che la decisione contraria del governo italiano sia stata presa "senza nessuna consultazione con la comunità scientifica nazionale".
Secondo l'Accademia, "la posizione del ministero è espressa in un position paper nel quale, tra l'altro, si attaccano proprio i tre criteri di eccellenza scientifica, indipendenza e snellezza burocratica. L'Accademia, per statuto referente scientifico del Presidente della Repubblica, si rammarica di non essere stata consultata né in fase di concepimento del documento né, soprattutto, prima della stesura di una versione che non può essere condivisa, anche perché pericolosa per il prestigio degli scienziati italiani in Europa".
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