Dovrebbe fornire ai soldati dati in tempo reale sul campo di battaglia: ma ci sono grossi ostacoli tecnici.
Si chiama Global Information Grid e potrebbe diventare la più importante rivoluzione militare del 21esimo secolo. è un sistema sicuro di comunicazioni che il Pentagono sta mettendo a punto, dopo aver iniziato qualche decina di anni fa le ricerche su quello che poi oggi è diventato il web.
Secondo le stime, il progetto richiederà 200 miliardi di dollari in dieci anni, ma probabilmente poi ci vorranno altri dieci anni perché sia completato. Il nuovo network avrà il compito di fondere i servizi militari e di intelligence in un sistema unificato in modo che informazioni rilevanti siano a disposizione istantaneamente dei soldati sul campo di battaglia. "Ogni soldato — spiega Robert Stevens, direttore esecutivo di una delle multinazionali che ha l'appalto del Ministero della Difesa americano, la Lockheed Martin — avrà una visione dall'alto del campo di battaglia".
Il progetto però si trova di fronte anche a notevoli problemi di carattere tecnologico. " è un po' come le Guerre Stellari di Reagan — dice Vint Cerf, uno degli inventori di internet — quando la politica propose degli obiettivi che andavano al di là delle possibilità della tecnologia. Non c'è niente di sbagliato nell'avere obiettivi ambiziosi, ma bisogna anche adattarli con i limiti della fisica e della realtà".
In effetti, i militari hanno già cercato per due volte di avere un sistema informativo di questo tipo. Negli anni Sessanta fallí il programma per il Worldwide Military Command and Control System e il suo successore, completato nel 2003 a un costo di 25 miliardi di dollari, è già superato. Questa volta però le varie aziende che competono per i contratti del Ministero della Difesa hanno deciso di unificare i loro sforzi, creando un consorzio composto da Boeing, Cisco Systems, General Dynamics, Hewlett-Packard, Honeywell, IBM, Lockheed Martin, Microsoft, Northrop Grumman, Oracle, Raytheon e Sun Microsystems.
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