Ancora molto luminoso il gamma-ray burst dello scorso 19 marzo
Sono passate tre settimane ed è ancora più luminoso della galassia che lo ospita. Il gamma-ray burst osservato dal satellite Swift il 19 marzo scorso è ancora molto brillante e sta strabiliando gli astronomi di tutto il mondo con la sua longevità.
Secondo gli scienziati l’evento celeste è stato probabilmente causato dal collasso di una stella di dimensioni gigantesche, forse addirittura di massa corrispondente a cinquanta volte quella del nostro Sole, a una distanza di 7.5 miliardi di anni luce dalla Terra.
Gli astronomi speravano di poter osservare con il telescopio spaziale Hubble la galassia in cui è contenuta la stella esplosa, ma un’immagine scattata lo scorso 7 aprile ha rivelato che la galassia era ancora nascosta dal riverbero dell’esplosione.
Gli scienziati stanno osservando questo fenomeno con molta attenzione perché sembra andare contro tutte le ipotesi sinora avanzate sull’origine dei gamma-ray burst. Si pensa infatti che questi eventi ad alta energia si generino quando dei “getti” i materia a velocità vicina a quella della luce vengono sparati fuori da una stella in direzione della Terra. Questo spruzzo lancia verso di noi delle radiazioni gamma, insieme a una certa quantità di luce visibile.
Secondo alcuni scienziati però gli eventi più luminosi sono originati da getti più focalizzati, che inizialmente mandano più energia verso la Terra, ma poi svaniscono più velocemente. Gli scoppi più brillanti dunque dovrebbero decadere più velocemente, cosa che non sta accadendo con il fenomeno che stiamo ora osservando.
Una seconda spiegazione sarebbe che l’energia dello scoppio recente sia davvero enorme, come spiega Nial Tanvir dell’Università di Leicester nel Regno Unito, a capo delle osservazioni di Hubble. “Sembra un problema serio, “ ha dichiarato. Secondo lo scienziato infatti potrebbe darsi che l’esplosione abbia convertito una frazione più ampia della sua energia in radiazione di quanto normalmente avvenga in un gamma-ray burst, anche se è ancora troppo presto per trarre delle conclusioni.
La prossima osservazione di Hubble è prevista per il prossimo maggio.
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