Immaginatevi un acquario con tre squali femmina catturati quando ancora erano immaturi sessualmente e che da tre anni vivono insieme senza essere mai venuti a contatto con degli esemplari maschi. Adesso immaginatevi che, all’improvviso, spunti un piccolo.

Smettete di immaginare. E’ successo davvero nella colonia di squali martello dell’acquario statunitense "Henry Doorly Zoo" di Omaha. Il piccolo è nato il 14 dicembre del 2001 e ha subito sollevato grande dubbi che solo oggi sono stati dissipati: il piccolo è il risultato di una sorta di ‘immacolata concezione’.

Per anni sono state avanzate svariate teorie. Forse una di queste femmine era stata fecondata da uno squalo di un’altra specie o forse lo era stata prima di essere catturata. La seconda ipotesi poteva essere plausibile perché le femmine di squalo hanno un organo che permette loro di conservare lo sperma. Tre anni di conservazione, però, era un caso senza precedenti. Inoltre, il rapporto sessuale fra squali tende a essere piuttosto violento e spesso gli esemplari femmina ne portano i segni. Eppure nessuna di queste femmine trovate nell’arcipelago delle Florida Keys presentava ferite al momento della cattura.

Secondo Paulo Prodhol della Queen’s University di Belfast, nell’Irlanda del Nord, anche la teoria della fecondazione non fu considerata “perché era ancora più difficile immaginare la riproduzione asessuata negli squali.”

Ma Prodhol fa parte del team di ricercatori che ha dimostrato oltre ogni dubbio che una femmina di squalo ha concepito per via asessuale il misterioso piccolo. Il team, guidato dallo statunitense Demian Chapman del Pew Institute of Ocean Science, ha usato una tecnica dell’impronta digitale del Dna molto simile a quella che si utilizza per stabilire la paternità negli esseri umani. All’inizio, però, soltanto per determinare quale dei tre squali fosse la madre.

Nella prole che si riproduce sessualmente metà del Dna viene dalla madre e l’altra metà dal padre. Così, per evidenziare la parte appartenente al padre, i ricercatori hanno sottratto il contributo genetico della madre dal Dna del piccolo. “In questo caso – ricorda Prodhol – non rimaneva niente!”

I ricercatori sono stati costretti a documentare per la prima volta un caso di riproduzione asessuale in pesci cartilaginei. Questa scoperta rivela che i mammiferi restano gli unici vertebrati incapaci di riprodursi asessualmente fuori dal laboratorio. I ricercatori credono che lo squalo martello abbia subito un particolare processo detto partenogenesi automictica, in cui un uovo non fecondato è stato attivato da una cellula quasi identica, conosciuta come sister polar body, per comportarsi come un normale uovo fecondato.

Siccome la cellula uovo e la sister polar contengono ognuna metà del corredo genetico della madre, non solo il piccolo non aveva i geni del padre, ma aveva anche soltanto metà di quelli materni.

Gli esperti ritengono che questa diminuzione della diversità genetica potrebbe essere nociva per quelle specie di squalo a rischio d’estinzione se le femmine passano alla riproduzione asessuale nell’impossibilità di trovare un compagno. Questo perché le popolazioni con meno varietà genetica sono le meno capaci di adattarsi agli eventuali cambiamenti determinati dalle malattie o dal riscaldamento globale.

“In alcune regioni – commenta Prodhol – la popolazione degli squali è diminuita del 90%. Se in futuro dovessero aumentare i casi di riproduzione sessuale, la situazione peggiorerebbe e rischieremmo di osservare l’estinzione degli squali.”