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Probiotici per salvare le rane

Le rane sono a rischio di estinzione, a causa di una grave epidemia di micosi. La salvezza potrebbe arrivare dai probiotici

Probiotici

Una grave malattia che sta decimando la popolazione anfibia di tutto il mondo potrebbe essere curata grazie alla probiotica.

L'ipotesi, ora sotto esame in laboratorio, è quella di usare alcuni batteri che si creano spontaneamente e che uccidono il fungo che provoca la malattia delle rane, conosciuta col nome di Chytridiomycosis.

Questa malattia è una grave minaccia per la sopravvivenza della specie, e al momento sta mettendo a rischio ben un terzo degli anfibi di tutto il mondo.

Reid Harris, della James Madison University (in Virginia, Stati Uniti), e la sua squadra di ricercatori hanno identificato più di 20 probiotici in grado di uccidere il fungo in un piatto di Petri (si tratta di un piatto da laboratorio di forma circolare e dai bordi alti). I probiotici sono microrganismi viventi, come ad esempio i batteri vivi presenti nei fermenti lattici, che esercitano un effetto benefico sulla salute dell'essere vivente che li ospita, ad esempio rafforzando l'ecosistema intestinale.

Harris descrive il dorso delle rane come dei veri e propri mini-ecosistemi che ospitano dozzine di batteri, tra i quali potrebbero essercene molti più dei 20 individuati in grado di eliminare il fungo.

Finora, i ricercatori hanno sperimentato due di questi batteri su salamandre vive, scoprendo che portano a differenti effetti sugli animali infetti.

Le salamandre che sono state trattate con il "Pedobacter cryoconitis" e in seguito infettate col fungo del chytrid (responsabile della malattia) sono state in grado di combattere l'infezione con una velocità maggiore del 30% rispetto a quelle che non erano state trattate.

Invece, quelle a cui è stato somministrato un altro tipo di batterio, il "Pseudomonas", non hanno eliminato il fungo più velocemente, ma hanno comunque sofferto di un'infezione meno severa.

"Uno dei principali effetti dell'infezione del fungo sulle Salamandre è una notevole perdita di peso: circa il 30% del loro peso totale in 45 giorni", spiega Reid Harris. "Nei soggetti a cui sono stati somministrati reagenti a base di Pseudomonas, la perdita di peso si è dimezzata".

Secondo Harris il prossimo passo sarà eseguire gli stessi esperimenti sulle rane, che sono anche i soggetti più vulnerabili al fungo. Infatti, le salamandre non vengono uccise dal fungo del chytrid, ma erano anfibi particolarmente adatti per i primi esperimenti perché le loro caratteristiche sono molto comuni.

I ricercatori si stanno preparando per sperimentare i due tipi di batterio sulla rana muscosa di montagna (yellow-legged frogs).  Inizialmente, anche in questo caso gli esami verranno fatti in laboratorio, ma Harris vorrebbe poter presto sperimentarli sul campo.

In ogni caso, i probiotici non saranno la panacea che risolverà definitivamente il problema. Nessuno sa cosa sta provocando la crescita di infezioni da parte del fungo del chytrid della rana. "Se l'attività umana sta causando un cambio che rende le rane più vulnerabili al fungo del chytrid, ad esempio aumentando i loro livelli di stress, l'utilizzo dei batteri non risolverà queste cause profonde del problema", conclude Reid Harris.

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