Un modo alternativo per indentificare gli allergeni della pelle risparmierà la vita a 240.000 topolini ogni anno, e ci sono buone notizie anche per i conigli
Per decenni i manifesti con gli occhi rossi e infiammati dei conigli sono stati il simbolo delle campagne contro i test effettuati sugli animali per verificare i possibili effetti dannosi dei cosmetici. Ora i più crudeli di questi test sono stati banditi dall’Unione Europea.
I cosiddetti Draize test consistono in un complesso protocollo che comprende l’applicazione degli ingredienti dei cosmetici negli occhi e sulla pelle di conigli da laboratorio, vivi. Le reazioni degli animali sono usate per valutare in che misura l’ingrediente sia irritante o no. Ma il 27 aprile scorso un consiglio scientifico di esperti indipendenti dell’European Centre for the Validation of Alternative Methods (ECVAM) a Ispra, Italia, ha approvato una serie di metodologie alternative, più umane.
In due di queste, che riguardano sostanze gravemente irritanti per gli occhi, vengono utilizzati tessuti animali di scarto, provenienti dai mattatoi, invece delle cavie vive. In altre due si rimpiazzano gli animali vivi con colture cellulari in vitro; riguardano i test sulle irritazioni della pelle, che fino a oggi venivano effettuati su qualcosa come 20 000 animali ogni anno.
Un quinto test alternativo, per identificare le sostanze che causano allergie, risparmierà la vita a centinaia di migliaia di topi ogni anno.
Questi metodi erano disponibili per uso commerciale già da anni, ma per imporre il loro utilizzo l’ECVAM ha dovuto dimostrare che erano equivalenti, o migliori, dellle procedure che utilizzano animali vivi. Ora il comitato li ha convalidati, e continuare a usare le cavie è diventato illegale secondo la Direttiva Europea sui Cosmetici; adesso gli stati dell’Unione dovranno proibirne l’uso con leggi appropriate.
Il bando non è però, per ora, radicale. Le aziende cosmetiche continueranno a poter testare sostanze non particolarmente pericolose sugli occhi degli animali fino a che nuovi test saranno disponibili, ma solo fino al 2009, quando la maggioranza dei protocolli su animali saranno banditi in Europa, anche in assenza di metodi alternativi.
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