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Aria pulita, temperature più alte

Ridurre le emissioni inquinanti potrebbe aumentare gli effetti negativi del riscaldamento globale.

Per quasi un secolo l'inquinamento atmosferico della civiltà industriale ha creato una sorta di filtro in atmosfera che ha protetto il nostro pianeta dalle radiazioni solari. Ora che i progressi nella lotta all'inquinamento si fanno sentire, la cattiva notizia è che con i cieli più puliti potranno aumentare ulteriormente le temperature medie.

Secondo un articolo pubblicato sulla rivista "Nature", infatti, anche usando stime piuttosto caute sul raffreddamento causato dagli aerosol, è possibile che l'aumento delle temperature diventi entro la fine del secolo ben più forte di quanto stimato dall'IPCC, il gruppo internazionale di scienziati che studia per le Nazioni Unite i cambiamenti climatici.

"La situazione potrebbe diventare difficile — spiega Meinrat Andreae, uno degli autori dell'articolo che lavora all'Istituto Max Planck per la Chimica di Mainz in Germania. A quanto pare il sistema climatico è molto più sensibile alle attività umane di quanto abbiamo pensato fino a oggi. Nella seconda metà del secolo le cose potrebbero diventare del tutto incontrollabili". Si tratta comunque ancora di ipotesi. è vero che man mano che le emissioni diventeranno più pulite, diminuirà la concentrazione di aerosol nell'atmosfera. Per sapere però quale effetto questo fenomeno avrà sul clima è necessario prima mettersi d'accordo su quale effetto di raffreddamento gli aerosol abbiano avuto fino a oggi. E su questo punto esistono molte stime discordanti.

Il ricercatore tedesco e i suoi colleghi hanno usato un modello matematico appositamente sviluppato valutare gli effetti dell'aerosol. Tenendo conto di un riscaldamento attuale della superficie terrestre pari a 1,5 watt per metro quadrato, il modello suggerisce che l'aumento della temperatura sarà tra i 6 e i 10 gradi centigradi entro il 2100. Un aumento che è ben al di là di quello compreso tra gli 1,4 e i 5,8 previsto dall'IPCC.

Non tutti gli scienziati sono d'accordo con i risultati ottenuti da Andreae. In particolare Theodore Anderson dell'Università dello Stato di Washington sottolinea che con valori più alti di raffreddamento causato dagli aerosol, il modello dello studioso tedesco produce aumenti infiniti della temperatura, cosa che significa che probabilmente c'è qualcosa che non va nel modello stesso. La risposta sta in dati migliori, quelli che potrebbero essere forniti dal satellite franco-americano Calypso che sarà lanciato in agosto. Dovrebbe fornire dati sulla distribuzione degli aerosol nell'atmosfera, ma secondo alcuni scienziati ci vorranno circa 20 anni prima di avere una mappa precisa.

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