La rivoluzionaria astronave non sembra essersi inserita nella giusta orbita dopo il lancio da un sottomarino russo.
Lanciata il 21 giugno alle 21 e 46 ora italiana, la vela solare costruita dai russi e dagli americani potrebbe essersi persa nello spazio o schiantata nell'Oceano Pacifico. La situazione è stata definita "molto delicata" dai resposnabili dell'impresa.
Il vascello spaziale, chiamato Cosmos 1, è partito a bordo di un razzo russo lanciato da un sottomarino nel Mare di Barents, ma il controllo a Terra non è riuscito, subito dopo il lancio, ad avere alcuna conferma della riuscita dell'impresa.
Un segnale ricevuto dalle stazioni a Terra e nell'Oceano Pacifico sembra aver dato qualche speranza ai membri della Planetary Society che hanno pensato la missione. Anche se i dati telemetrici del lancio indicavano che qualcosa non era andato per il verso giusto, altri dati sembrano invece aver evidenziato che i motori di inserimento orbitale di Cosmos 1 si siano accesi.
I dati raccolti dalle stazioni a Terra sono però molto deboli e questo potrebbe significare che la vela non è nella giusta orbita e le antenne non sono dirette verso Terra. Se fosse vero, sarà difficile per il controllo riprendere in mano la missione e far aprire la vela solare.
Il progetto risale a trenta anni fa, quando il presidente della Planetary Society Lou Friedman cominciò a lavorare alla prima vela solare. Fino a oggi è costata relativamente poco, per essere una nave spaziale, solo 4 milioni di dollari. Ma nel 2001, un primo tentativo di lancio era già fallito e la vela ultraleggera era finita nel fondo dell'oceano con il missile che avrebbe dovuto spararla nello spazio.
La vela misura circa 600 metri quadrati. È stata costruita con un plastica superleggera, chiamata mylar, alluminizzata per renderla più riflettente. Questo serve per renderla più efficiente, perché quanta più luce solare riflette, tanto maggiore è la spinta che riceve. E quindi tanto più va veloce.
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