Dal punto di vista geologico, il pianeta rosso continua a riservare grandi sorprese.
Forse al di sotto della crosta, qualcosa si muove su Marte. Lo rivela uno studio pubblicato online dalla rivista scientifica "Nature" e firmato dal geologo Philip Christensen, uno dei responsabili delle ricerche delle sonde americane Mars Global Surveyor e Mars Odyssey.
Secondo Christensen, un primo sguardo globale "dà l'impressione che si tratti di un pianeta dove tutto è accaduto miliardi di anni fa: i vulcani hanno eruttato, le rocce si sono raffreddate e assestate e tutto o quasi è diventato basalto". Insomma, un pianeta che ha finito la sua vita geologica. Invece le cose non stanno così.
Le osservazioni fatte attraverso i complessi sistema di rilevamento delle sonde e il lavoro dei robottini, hanno invece rivelato che ci sono zone del pianeta che raccontano una storia diversa. "Altro che una distesa di basalto — spiega Christensen — Marte è un mondo complesso, con molti materiali che assomigliano a quelli che si trovano sulla Terra". E che dicono una cosa sopra le altre: l'attività geologica sul pianeta rosso non è terminata qualche miliardo di anni fa.
"Marte ha avuto un'epoca di grandi vulcani — spiega Christensen — che hanno creato una serie di materiali. Ma questa attività è continuata in qualche modo perché noi vediamo una serie di rocce ignee molto diverse una dall'altra". Questa diversità è importante perché "implica che la superficie delle rocce ha continuato a modificarsi e ricostituirsi in molti momenti diversi e per un lungo periodo di tempo".
Sulla Terra, l'evoluzione dei minerali di solito avviene attraverso l'inabissamento delle rocce vulcaniche primitive nel mantello e l'emersione di nuove rocce sottoforma di silicati. "Su Marte, a differenza della Terra, non c'è un'attività tettonica come questa. Ciononostante, i risultati dei rilevamenti delle sonde dicono che Marte è cambiato e potrebbe essere ancora in evoluzione al di sotto della superficie".
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