La missione Cassini-Huygens è costata solo 2 euro pro capite ai cittadini europei e 7 a quelli americani.
Quanto è costato al contribuente americano e a quello europeo mandare la sonda Cassini in orbita attorno a Saturno e l'"esploratore" Huygens su Titano? Poco, secondo quanto ha calcolato John Zarnecki, della Open University, uno dei principali ricercatori impegnati nella missione Cassini-Huygens. Il costo totale sborsato dalla agenzia spaziale americana NASA, dall'europea ESA e dall'italiana ASI è stato di 2 miliardi e 200 milioni di euro: 1600 milioni sono stati versati dagli Stati Uniti, mentre i soci europei hanno pagato in tutto 600 milioni di euro. Il calcolo dice allora che ogni contribuente americano ha pagato 7 euro mentre ogni europeo solo 2.
John Zarnecki ha mostrato questo calcolo durante la giornata di apertura del corso che ogni anno viene organizzato alla Universidad Internacional Menéndez Pelayo (UIMP) di Santander (Spagna) dal Centro di Astrobiologia della NASA. La cifra pro capite non è certo gran che, ha spiegato Zarnecki, considerando che si tratta di una delle missioni più ambiziose nella storia dello spazio, con un'astronave che attraversa il Sistema solare con un viaggio di sette anni e riesce a inviare con successo un esploratore su Titano, attraversando per la prima volta l'atmosfera di questa luna.
In questo caso la collaborazione internazionale è stata tanto produttiva che nei siti dedicati alla discussione scientifica e manageriale dell'esplorazione spaziale già si parla del "modello Cassini-Huygens" come di una esperienza di riferimento. Tra l'altro, ha rivelato Zarnecki, è stata proprio l'efficacia della cooperazione internazionale a salvare un progetto che, durante i suoi preparativi, stava per essere abbandonato in almeno due occasioni. In ogni caso, ha commentato Zarnecki, questa esperienza dimostra anche che gli europei "continuano ad aver bisogno degli americani" per l'esplorazione spaziale. Senza la loro capacità finanziaria e tecnologica non sarà possibile andare su Marte.
L'analisi conferma i dati sismologici. Ma i suoni non sono stati fatti ascoltare ai giornalisti, perché raccolti da strumenti classificati "segreti".
Scoperto in un sistema binario a 350 anni luce di distanza dalla Terra, rivoluziona le teorie sulla formazione dei pianeti.
In futuro forse avremo carte di credito inserite direttamente nelle unghie delle dita di una mano.
Una volta completato sarà il più grande telescopio terrestre mai costruito.
Il 16 luglio scorso l'anniversario del primo test nel deserto del Nuovo Messico.
Laghi dell'isola artica canadese di Devon sono risultati inquinati a causa degli escrementi degli uccelli.
Trovata un'altra similitudine tra i grandi rettili e i volatili moderni: il sistema di respirazione.
Un gigante gassoso in un sistema stellare trinario rimette in discussione le teorie sulla formazione dei pianeti.
Nuova ipotesi per riuscire a tornare indietro nel tempo, frutto delle intuizioni di un fisico israeliano.
Polvere sottile come talco ricopriva la cometa centrata dalla sonda Deep Impact. Lo rivelano le analisi dei primi dati.
Analisi di resti fossili sembrano indicare che l'arrivo dell'uomo in Australia coincise con grandi modificazioni del territorio. .
Uno studio britannico disegna un futuro da shock con cambiamenti radicali al nostro modo di vivere.
L'International Earth Rotation and Reference Systems Service ha deciso di compensare le oscillazioni della rotazione terrestre aggiungendo un secondo in più all'anno in corso.
Esperti interpellati dal CNR disegnano un futuro roseo per la popolazione del nostro paese sempre più vecchia.
Dal punto di vista geologico, il pianeta rosso continua a riservare grandi sorprese.
Si riaccende il dibattito sull'arrivo dei primi uomini nel continente americano: adesso la data fatidica sarebbe di 40 000 anni fa.
Secondo una tesi controversa oggi il tasso di innovazione è uguale a quello del Seicento e continuerà a diminuire.
Grande successo per la missione della NASA che ha l'obiettivo di scovare materia del Sistema solare delle origini.