Osservate da astronauti del programma Apollo negli anni Settanta, le tempeste lunari sono state nuovamente osservate e studiate.
Le tempeste scatenate dalla luce del Sole che colpisce la superficie polverosa della Luna dopo la lunga notte di due settimane sono una realtà. Erano state individuate dagli astronauti delle missioni lunari: lequipaggio dell'Apollo 17 ne aveva disegnato alcuni schizzi nel 1972, ma anche altri astronauti avevano detto di averle viste. La loro esistenza è stata oggi definitivamente confermata. Il merito è del LEAM, il Lunar Ejecta and Meteorites Experiment della Nasa, lasciato sulla Luna proprio dall'Apollo 17, e destinato a studiare la polvere lunare sollevata dall'impatto delle meteoriti.
I dati raccolti da tre sensori del LEAM, rimasti sulla Luna negli ultimi trenta anni ,sono particolarmente interessanti: "I dati - dice Gary Olhoeft, professore di geofisica alla Colorado School of Mines di Golden - indicano che un grande numero di particelle ogni mattina lunare si sposta da est verso ovest piuttosto che dal basso verso l'alto, e a una velocità più bassa di quella che dovrebbero avere se fossero state sparate verso l'alto da un impatto meteorico".
Questo si spiega con il fatto che il lato a giorno della Luna è caricato positivamente, mentre il lato notturno negativamente. Lungo la linea che separa la notte dal giorno (chiamata terminatore), queste differenze di carica determinerebbero le tempeste di polvere. Tempeste che forse possono essere osservate anche dalla Terra, visto che esistono segnalazioni di strane luci sulla Luna, bianche o rosse e di forma non ben definita. Forse, appunto, nuvole di "polvere elettrica" lunare.
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è il primo gene che abbia un preciso riferimento a una caratteristica etnica.
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