Avvenuto 5500 anni fa in Mesopotamia dimostra che già allora la guerra era una attività altamente organizzata.
Una équipe archeologica dell'University of Chicago e del Dipartimento siriano delle Antichità ha portato alla luce prove archeologiche di un violento conflitto avvenuto 5500 anni fa in una zona vicina all'attuale confine tra la Siria e l'Iraq. Il sito si trova a Hamoukar in Siria, a 8 chilometri dal confine iracheno: nel 3500 avanti Cristo il villaggio di circa 13 ettari fu soggetto a un attacco devastante, che distrusse completamente i suoi edifici sotto una vera e propria tempesta di proiettili in argilla a forma di pallottole.
Sono stati rinvenuti 1200 proiettili lunghi 4 centimetri e di 2,5 centimetri di diametro. I ricercatori hanno anche scoperto 120 proiettili più grandi di circa cinque centimetri per dieci. Inizialmente scambiati per manufatti di altro tipo, i proiettili sono stati poi correttamente identificati grazie ai segni lasciati su di essi dall'impatto con gli edifici.
Alcuni esperimenti condotti in laboratorio hanno anche dimostrato che potevano essere lanciati facilmente dalle fionde (armi tipiche del tempo) e che alcuni di essi erano ancora un po' morbidi, cosa che probabilmente significa che erano stati fabbricati durante il combattimento stesso.
"L'intera zona soggetta agli scavi - dice Clemens Reichel, uno dei membri del team dell'University of Chicago - è una zona di guerra. Non si è trattata di una scaramuccia, ma di un vero e proprio attacco organizzato e condotto spietatamente nel quarto millennio prima di Cristo".
In questo periodo a sud di Hamoukar lungo la valle dell'Eufrate erano stati costruiti molti insediamenti. Molte di queste popolazioni migravano periodicamente verso nord, portando con sé manufatti della civiltà Uruk. Scavi condotti tra il 1999 e il 2001 avevano già dimostrato che l'insediamento originario di Hamoukar risaliva a prima degli insediamenti Uruk. Comunque, solo dopo la sua distruzione con il "bombardamento di argilla" i manufatti Uruk sono diventati comuni nella zona. "è chiaro che gli abitanti del sud hanno avuto un ruolo nella distruzione dell'insediamento. Si tratta della prima prova scientifica che il popolo Uruk fu coinvolto in una guerra nelle sue migrazioni verso nord", conclude Reichel.
Violazioni etiche ma anche dati scientifici inattendibili nel lavoro del genetista coreano Woo Suk Hwang.
New Horizons studierà il nono pianeta del Sistema solare e il suo satellite Caronte.
Escluso nelle scuole del distretto di Dover l'insegnamento della teoria del "disegno intelligente" derivata dal creazionismo.
Una compagnia neozelandese ha iniziato a trivellare i depositi delle sorgenti idrotermali sul fondo dell'Oceano Pacifico.
è il primo gene che abbia un preciso riferimento a una caratteristica etnica.
Sui temi scientifici l'Enciclopedia Britannica e Wikipedia hanno lo stesso grado di affidabilità.
Reperti venuti alla luce in Inghilterra riportano indietro di 200 000 anni la data di colonizzazione delle regioni a nord delle Alpi.
Nel corso del convegno il vice ministro Possa ha detto di ritenere impossibili da raggiungere entro il 2010 gli obiettivi fissati a Lisbona.
Un vasto studio individua le specie a rischio in tutto il mondo e i territori dove ancora sono presenti
Ricercatori della Boeing propongono una ambiziosa missione per studiare l'ottavo pianeta del Sistema Solare.
Tecniche matematiche dimostrano che è più efficiente il metodo d'imbarco libero utilizzato dalle compagnie low cost.
Gli ultimi dati mostrano che il buco dell'ozono non sta aumentando; si potrà però richiudere soltanto nel 2065.
Nuove analisi dei meccanismi di formazione dello tsunami del gennaio 2004, utili anche per realizzare previsioni più accurate.
Osservate da astronauti del programma Apollo negli anni Settanta, le tempeste lunari sono state nuovamente osservate e studiate.
Studi sui sedimenti dei laghi africani rivelano il ruolo del clima nell'espansione dell'Homo Sapiens al di fuori del continente africano.