Studi sui sedimenti dei laghi africani rivelano il ruolo del clima nell'espansione dell'Homo Sapiens al di fuori del continente africano.
Una grande crisi climatica sembra essere stata all'origine della migrazione di gruppi di Homo sapiens al di fuori dell'Africa. Studi condotti sui sedimenti dei grandi laghi africani dimostrano infatti che circa 70 mila anni fa il clima del Continente Nero divenne molto più secco, costringendo alcuni gruppi di Homo sapiens a cercare regioni più ospitali.
I dati sono stati presentati al convegno autunnale della American Geophysical Union da Christopher Scholz, un ricercatore della Syracuse University negli Stati Uniti. Scholz ha esaminato sedimenti ricavati anzitutto dal Lago Malawi, una sorta di mare interno lungo 550 chilometri e profondo 700 metri, che 75 mila anni fa era ridotto a due bacini d'acqua non più grandi di 10 chilometri e profondi 200 metri circa. Scholz ha poi studiato i campioni del lago Bosumtwi, che ora ha un diametro di dieci chilometri e che riempie un antico cratere meteorico: nella stessa epoca aveva perso gran parte delle sue acque.
I dati indicano che solo una siccità prolungata nel tempo avrebbe potuto provocare una tale carenza d'acqua. Il dato più suggestivo è la coincidenza temporale tra il periodo in cui si è verificata la siccità e le prime migrazioni dei Sapiens al di fuori dell'Africa. Le analisi genetiche dimostrano infatti che noi tutti discendiamo da un gruppo di circa 10 mila individui che, al momento della crisi climatica, viveva nell'Africa orientale. Secondo Scholz è probabile che dobbiamo la nostra esistenza a un ristretto gruppo di individui, che lasciò lAfrica in cerca di un posto dove ci fosse più acqua.
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