Secondo uno studio pubblicato su Proteome Science sarà possibile determinare l'eventuale contagio da Bse attraverso un semplice test delle urine
Alla fine del 2001 l'epidemia della Mucca pazza è stata dichiarata ufficialmente conclusa (nonostante numerosi casi successivi). Secondo i dati del quotidiano britannico The Guardian, si sono contati 2030 casi di animali colpiti da Encefalopatia spongiforme bovina (Bse) e 104 decessi di pazienti a causa della variante umana della malattia, il morbo di Creutzfeldt-Jakob. In totale (soltanto fino al dicembre 2001) sono stati abbattuti sei milioni di capi di bestiame, quattro milioni a causa del contagio e due milioni per precauzione sanitaria. Una vera e propria mattanza.
Anche in seguito si sono continuate le uccisioni precauzionali. Ora i ricercatori hanno elaborato un nuovo test non invasivo per scoprire casi di Bse senza dover uccidere l'animale, ma semplicemente analizzandone l'urina.
“Siamo fiduciosi che i risultati della nostra ricerca saranno usati per sviluppare nuovi test”, dichiara il dottor David Knox, un ricercatore della Public Health Agency of Canada's National Microbiology Laboratory di Winnipeg a capo della ricerca pubblicata sulla rivista open acces Proteome Science e riportata da Medical News. “Si potrebbero sviluppare test simili per altre specie, incluso l'uomo per quanto riguarda il morbo di Creutzfeldt Jakob”, continua Knox. “Il test sull'urina potrebbe infatti aiutare i medici nelle diagnosi per i pazienti colpiti da casi di demenza”.
Gli scienziati hanno analizzato le proteine nei campioni di urine prelevati da mucce infette e sane della stessa età, comparandole attraverso una nuova tecnica chiamata 2-D Digetem (Two-dimensional differential-gel electrophoresis).
I risultati preliminari dimostrano che oltre a individuare l'avvenuto contagio da Bse si può anche determinare in modo accurato l'eventuale avanzamento della malattia.
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