Messa a punto una strategia per identificare e contenere la contaminazione di raccolti convenzionali da piante geneticamente modificate (GM).
Che differenza c'è tra una pianta geneticamente modificata e una convenzionale? Apparentemente nessuna, ed è proprio questo il problema. Uno dei punti caldi del dibattito “ogm sì-ogm no” riguarda infatti il rischio di contaminazione accidentale di raccolti: se da un lato le biotecnologie possono migliorare le caratteristiche delle piante per renderle più resistenti a infestanti e più tolleranti in ambienti rigidi, d'altro comportano il rischio di contaminazione di altri raccolti. Per questo motivo molti agricoltori di coltivazioni ogm free temono che campi confinanti coltivati con varietà geneticamente modificate possano costringerli a etichettare i propri prodotti e, quindi, a subire duri contraccolpi economici. Una ricerca svolta da un gruppo di ricerca cinese dell'Università di Hangzhou-based Zhejiang e recentemente pubblicata su PLoS ONE suggerisce una possibile strategia.
Shen Zhicheng e i suoi colleghi autori dello studio, hanno modificato un varietà di riso in modo da renderla sensibile a un comune erbicida che può eliminare piante geneticamente modificate indesiderate in campi convenzionali. I ricercatori usano il benzatone, un erbicida comune e di basso costo, a cui il riso e altri raccolti, come il cotone, hanno una resistenza naturale. Gli scienziati hanno bloccato l'espressione dell'enzima che conferisce questa resistenza, rendendo così la varietà di riso sensibile all'erbicida. Il risultato è che una sola spruzzata di benzatone può uccidere ogni pianta di riso geneticamente modificata.
“Con questa tecnica possiamo identificare in modo semplice le varietà geneticamente modificate liberate accidentalmente e sopprimerle senza nuocere alle piante convenzionali” spiega Shen. Le modifiche che rendono sensibili al benzatone possono essere effettuate sulle piante mentre si modificano anche le altre caratteristiche della pianta geneticamente modificata, in modo da contenere il costo di produzione delle piante commerciali. Resta però ancora da mettere a punto il lavoro per determinare il dosaggio giusto di benzatone e valutare l'impatto ambientale dell'aumento dell'uso dei pesticidi.
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