HealthMap è il nuovo servizio di Google per tracciare la diffusione delle malattie
Probabilmente le prime notizie sul prossimo focolaio di influenza aviaria passeranno attraverso internet. Il web 2.0 si sta dimostrando uno strumento molto potente nelle situazioni di emergenza: per esempio in occasione degli incendi californiani del 2007, è stato un potente alleato della popolazione locale nell'organizzare evacuazione e soccorsi. Lo stesso potrebbe succedere per quanto riguarda la gestione delle emergenze sanitarie, nel caso di epidemie, anche grazie a strumenti come HealthMap, il nuovo servizio di Google.
Al primo colpo d'occhio assomiglia a Google Maps, ma si tratta in realtà di uno strumento ancora più sofisticato. HealthMap è infatti in grado di leggere le informazioni che appaiono come news in rete, per identificare notizie nell'area della salute, e in più ha un filo diretto con L'Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) e i forum che si occupano di questi argomenti. Tutta questa massa di informazioni viene raccolta, analizzata e filtrata per creare una mappa interattiva.
“C'è così tanta informazione sui focolai epidemici in rete, ma troppo spesso viene oscurata dalla spazzatura,” ha dichiarato John Brownstein, professore dell'Harvard Medical School, co-fondatore di HealthMap.org. “L'idea dietro a questo progetto è quella di dare al pubblico e alla comunità dei ricercatori informazione filtrata e valida attraverso una risorsa liberamente disponibile.”
Il progetto potrebbe essere di massima utilità nei paesi in via di sviluppo, dove le infrastrutture più povere limitano l'efficacia della prevenzione: è proprio qui che secondo la maggioranza dei ricercatori è più probabile che si sviluppino le epidemie più pericolose.
HealthMap rappresenta anche un primo tentativo di messa in opera del tanto atteso web semantico. Il servizio è stato descritto dai suoi creatori in un articolo apparso sulla rivista PLoS Medicine: il software crea dei testi leggibili dalle macchine, in cui sono riportate informazioni sulla salute pubblica, basandosi sui dati indicizzati da Google News, dal sito dell'OMS, e dai forum di discussione online.
Pensato per i ricercatori, il servizio è però disponibile anche per il più vasto pubblico. Crea delle mappe in cui sono indicati i focolai epidemici, la cui pericolosità è codificata con il colore. Gli utenti poi possono visualizzare tutti i dati e le informazioni disponibili.
Il costo contenuto di gestione di HealthMap (che è completamente automatizzato e attinge a informazioni pubbliche) garantisce che il servizio, finanziato anche attraverso donazioni e fondi pubblici, resti gratuito.
Naturalmente c'è ancora molto da fare per migliorare la prestazione del software. Per esempio per ora la risoluzione dei focolai si limita al livello della regione o dello stato. L'algoritmo di classificazione automatizzata dell'informazione sembra comunque molto potente. Uno studio pubblicato lo scorso marzo sulla rivista Journal of the American Medical Informatics Association, dimostra che il sistema aveva un'accuratezza dell'84%, che ora con alcune migliorie è arrivata fino al 90%.
I ricercatori stanno già sperimentando questo nuovo strumento. Hannah Gould, epidemiologa dei Centers for Disease Control, ha utilizzato il sito per tracciare velocemente le segnalazioni di una recente epidemia di Escherichia Coli in una catena di supermarket.
I ricercatori responsabili del progetto ora sperano di integrare nel servizio una maggior quantità di social network, come per esempio Twitter o i blog, dai quali estrarre maggiore informazione utile.
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