Tracce del prezioso liquido scoperte in alcune rocce lunari
Forse i mari della Luna un tempo erano pieni d'acqua. Secondo un articolo di Alberto Saal, geologo della Brown University, a Providence, USA, pubblicato su Nature, all'interno di alcuni sassolini vetrosi di origine vulcanica raccolti nelle missioni lunari dal 1969 al 1972 si troverebbero intrappolate molecole d'acqua.
Saal è sicuro che non si tratti di contaminazioni e nemmeno di acqua arrivata sul nostro satellite dopo la sua formazione. L'opinione più diffusa oggi è che la Luna si sia formata circa 4,5 miliardi di anni fa partire da detriti di origine terrestre dopo la collisione del nostro pianeta con un corpo celeste delle dimensioni comparabili a quelle del pianeta Marte. Secondo la maggior parte dei ricercatori però, le alte temperature raggiunte dal materiale che stava formando la Luna hanno fatto evaporare tutta l'acqua.
I risultati di Saal però vanno contro quest'ipotesi. Lo scienziato e il suo team hanno sottoposto i detriti lunari a una secondary ion mass spectrometry, una tecnica di analisi molecolare dei materiali molto raffinata che ha rivelato la presenza di composti volatili e di acqua nelle pietre colorate raccolte dagli astronauti americani quasi quarant'anni fa.
L'acqua è racchiusa nel cuore di ciascun sassolino, lontano dalla superficie: per questo motivo secondo Saal non si tratta ne di contaminazione da parte di molecole terrestri ne di acqua depositatasi sul satellite dopo la sua formazione.
La presenza di depositi di acqua sotto la superficie lunare potrebbe essere di vitale importanza per le missioni che in futuro intendono raggiungere la superficie del satellite, ma è ancora troppo presto per trarre delle conclusioni.
“Le colonie potranno avere a disposizione dell'acqua? È un po' come chiedere quale sarà il risultato finale di una partita durante i primi cinque minuti di gioco,” ha commentato Saal. “Ma almeno sappiamo che c'è una partita in corso.”
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