Agenti patogeni e batteri agiscono come barriere geografiche dividendo le popolazioni
Montagne e mari, si sa, tendono a dividere le popolazioni umane, tanto da creare ceppi culturali e linguistici diversi. Lo stesso farebbero altri fattori come per esempio i parassiti e gli agenti patogeni che ogni individuo porta nel proprio organismo. Questo è quello che emerge da uno studio di Corey Fincher e Randy Thornhill dell'Università del New Mexico negli Stati Uniti.
I dati raccolti nella ricerca, pubblicata sulla rivista di ecologia Oikos, dimostrano che la paura di contrarre malattie per le quali la nostra popolazione non ha sviluppato anticorpi ci tratterrebbe dal intrattenere rapporti con gruppi diversi dal nostro.
Da molti anni gli scienziati si chiedono perché la diversità biologica diminuisce progressivamente man mano che ci si muove dall'equatore verso i poli. Studi condotti sui babbuini negli Anni '70 hanno dimostrato che le tribù che vivono nella savana sono portatrici di popolazioni batteriche molto simili fra loro, mentre ogni gruppo che vive nella foresta pluviale ha i propri particolari parassiti, diversi per ciascun branco.
Secondo Fincher e Thornhill nella foresta pluviale l'interazione con altri gruppi porta a un rischio maggiore di contrarre malattie e per questo motivo è un comportamento meno frequente che nella savana, dove questo rischio è minore.
Partendo da questi presupposti, e usando il linguaggio come parametro di diversità, i due ricercatori hanno verificato se lo stesso accade anche per gli uomini, dimostrando un'alta correlazione fra la diversità di agenti patogeni e quella nelle lingue indigene. Questa correlazione è presente in ogni continente e in maniera indipendente dai contesti storici, come per esempio il colonialismo.
Alcuni scienziati non sono però d'accordo sull'importanza del fattore “batterico” nel processo di segregazione delle popolazioni: secondo alcuni infatti sarebbero altre variabili, come per esempio la ricchezza o scarsità di risorse ambientali, a promuovere processi di cooperazione o competizione fra gli individui.
Lo stile educativo di una madre nel primo anno di vita influenza il comportamento del ragazzo fino alla tarda infanzia
Il crescente numero di pc usati nel mondo potrebbe trasformarsi in emergenza ambientale
Individuato per la prima volta un tratto di genoma che corrisponde al gene della teoria di Dawkins
Ancora pesca illegale nelle acque italiane
Uno studio appena pubblicato su Nature stima che i dati sul riscaldamento globale siano peggiori di quanto ritenuto finora.
Una simulazione riproduce in piccolo i possenti movimenti della crosta terrestre
Una corte sudafricana giudica illegali i trial clinici dei trattamenti anti-AIDS a base di vitamine e la loro pubblicità
Quella maschile può essere spiegata con un modello specifico di evoluzione darwiniana
Nata una palma da dattero da un seme vecchio di duemila anni
Una ricerca riporta che nel Mediterraneo abbiamo perso il 97% degli squali
Perfettamente riuscito il lancio del satellite della Nasa: e ora grandi attese per l'astronomia di raggi gamma
I pianetodi nani che gravitano intorno al Sole al di là dell’orbita di Nettuno saranno d’ora in poi classificati col nome di plutoidi
Contrariamente a quanto finora immaginato, gli spermatozoi si aiutano a vicenda per raggiungere la meta
Il MIT elogia i risultati ottenuti dall’Unione Europea nella riduzione delle emissioni di gas serra
Costruito il computer più veloce a partire dai processori comunemente usati per le console dei videogiochi
Dalla “memoria del lievito” al cervello umano: come le proteine hanno segnato l’evoluzione del nostro sistema nervoso.