Costruire giochi in grado di cambiare se stessi se cominciamo ad annoiarci? Da domani sarà possibile. Almeno secondo dei ricercatori danesi che stanno studiando questa possibilità.
Mio caro figliolo, pigro poltrone che passi la vita sul
divano davanti alla televisione, butta via la tua Playstation!
Buttala perché sta per arrivare dalla Danimarca, esattamente dall’Università di Odense, la nuova generazione di giochi elettronici.
Giochi che sono in grado di alterare se stessi per permettere a colui che li utilizza di mantenere alti i suoi livelli di interesse e divertimento. Per non annoiarsi più.
Per scoprire cos’è che rende divertente un gioco, è stato chiesto a 56 bambini di età compresa fra gli 8 e i 10 anni di giocare a Bug smasher, durante il quale si devono schiacciare delle luci che appaiono su un pavimento costituito da piastrelle sensibili alla pressione.
Il gioco vanta più versioni nelle quali gli insetti appaiono in grandezze diverse ed emettono suoni differenti.
Al termine del gioco gli scienziati hanno chiesto ai bambini di rivelare quale versione fosse loro piaciuta di più, poi hanno combinato le loro risposte con le misurazioni dei battiti del loro cuore e del coinvolgimento con cui avevano affrontato la prova. Il tutto in modo tale da creare un programma in grado di predire il tasso di divertimento di un gioco elettronico.
La prossima frontiera, pertanto, è quella di produrre dei giochi che monitorino in tempo reale il livello d’interesse del giocatore per poi variare quando questi comincia ad annoiarsi.
Uno studia dimostra che anoressia e dipendenza da droghe potrebbero avere conseguenze molto simili nel nostro cervello. Alla base si nasconde l'eccessiva stimolazione del recettore della serotonina.
Osservata per la prima volta un'eruzione coronale che dal Sole arriva a colpire una cometa, tagliandole la coda di gas. Un fenomeno che potrebbe colpire i nostri satelliti.
Attraverso lo studio dei pollini si è scoperto che nella regione dei Caraibi le foreste hanno prosperato proprio durante quella che è stata chiamata la "piccola era glaciale".
Da oggi per studiare il DNA di specie enstinte non sarà più necessario rovinare i campioni di ossa conservati fino ad oggi. Uno shampoo alla candeggina permetterà di estrarre il codice genetico dal pelo degli animali.
Dopo lunghe osservazioni, alcuni ricercatori canadesi sostengono che l'orso polare sia costretto a ripiegare sui pesci di fiume abbandonando la carne delle foche. Basterà per sopravvivere?
Cosa c'entrano evoluzione, tono della voce e vantaggio riproduttivo? A darci la risposta è uno studio realizzato su una comunità molto particolare che vive in Tanzania.
Il Consiglio di Bioetica britannico si oppone alla creazione di una banca del Dna universale perché limiterebbe le libertà personali e tratterebbe tutti come potenziali criminali.
Un nuovo studio britannico rivela che aumenta il tasso di mortalità nelle popolazioni di granchi che subiscono la mutilazione delle chele da parte dell'uomo invece che perderle per cause naturali.
Miliardi di anni fa, meteoriti fatti di rocce terrestri di sono distaccati dal nostro pianeta. Alcuni di essi potrebbero essere ancora ritrovati sulla Luna, e contenere preziose informazioni sul nostro pianeta.
Nel mondo si parlano più di 7000 lingue differenti. Una nuova mappa indica in quali regioni questa grande diversità linguistica è maggiormente a rischio.
Il governo ucraino ha firmato un contratto con una società francese per costruire una grande volta d'acciaio sul famigerato reattore 4 che da qualche tempo aveva ricominciato a spargere radiazioni.
Trasferire questo tipo di cellule immunitarie da una persona all'altra per sconfiggere il cancro? Secondo alcuni ricercatori sarebbe la tecnica del futuro... più prossimo.
Far assomigliare i computer alla carta o la carta al computer? Al Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno scelto la seconda possibilità, realizzando i primi esemplari di carta intelligente.
Un nuovo studio dimostra come le api hanno imparato a difendersi dai loro più grandi predatori, i calabroni: trecento api lo circondano fino a soffocarlo.
Dopo aver creato una molecola formata da due atomi di positronio, i ricercatori stanno cercando di sfruttare i raggi gamma del suo decadimento per produrre un laser potentissimo.
In un Universo più denso di quello di oggi, la vicinanza fra stelle potrebbe aver favorito la loro fusione, provocando queste enormi esplosioni di raggi gamma.