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La morte di una stella in diretta

Il satellite Swift offre le immagini dell’esplosione avvenuta il 18 febbraio scorso

Otto non più nove

Per la prima volta è stata osservata l'esplosione di una stella al termine del suo ciclo vitale. Un team di astronomi dell'University College, dell'University of Leicester e Hertfordshire e dell'Istituto Nazionale di Astrofisica italiano ha infatti seguito la morte di una supernova servendosi del satellite della NASA Swift e di osservatori a terra e nello spazio. L'evento si è verificato il 18 febbraio scorso, in una stella distante 400 milioni di anni luce, in direzione della costellazione dell'Ariete. Ed è cominciato con un gamma ray burst (GRB) 100 volte più durevole di quelli usuali: la sua durata è stata infatti di 40 minuti. Questo ha permesso a Swift di registrare la maggior parte dell'evento esplosivo con tutti e tre gli strumenti di cui è dotato. Non appena il raggio si è attenuato, la stella è esplosa. La notizia è stata pubblicata sulla rivista “Nature” (vol. 442, n. 7106).

"I nostri dati — ha spiegato Paul O'Brien dell'Università di Leicester — ci hanno fatto capire che un getto molto grande si è espanso rapidamente ed è stato poi seguito da una bolla di gas alla temperatura di due milioni di gradi prodotta dall'onda d'urto dell'esplosione della stella". La temperatura del GRB è stata comunque abbastanza modesta, circa 100 volte minore di quella di un tipico GRB, che è 100 milioni di miliardi di volte più caldo del Sole. Due giorni dopo l'esplosione si è prodotta una nube luminosa di gas che ha preso energia dal decadimento dei detriti radioattivi seguiti alla morte della stella, mentre l'onda d'urto si andava affievolendo.

Le osservazioni hanno mostrato l'evoluzione nei giorni e nelle settimane successive del materiale espulso. La supernova associata al GRB è risultata infine un oggetto più brillante della maggior parte delle supernovae dell'universo, ma più debole di quelle a cui è stato in precedenza associato un GRB. Gli scienziati sperano di capire la ragione di questa sua insolita caratteristica, anche per comprendere perché solo una piccola percentuale di stelle massive è stata finora capace di creare GRB. Il tipo di evento a cui ha assistito Swift non era mai stato finora rilevato se non molti giorni dopo l'esplosione iniziale.

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