Un passaggio che portava i sacerdoti del Tempio di Apollo di Hierapolis a una grotta chiamata Plutonion, usata in quanto camera a gas naturale per i sacrifici animali, è stato scoperto grazie a una ricerca di due geofisici dell’Università di Lecce. La scoperta, pubblicata sulla rivista Journal of Archaeological Science, è opera di Sergio Negri e Giovanni Leucci, che sotto il coordinamento di Maria Teresa Carrozzo hanno studiato le caratteristiche geologiche del suolo di Hierapolis, una città ellenistica prima e romana poi nei pressi di Pamukkale, dichiarata dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità per i suoi spettacolari depositi di travertino bianco.

«Gli archeologi della missione italiana diretta da Francesco D’Andria – spiega Leucci – ci hanno chiesto di mettere alla prova una loro ipotesi, e cioè l’esistenza del passaggio tra il tempio e la grotta». Grazie a moderne tecniche di indagine geologica, come radar in grado di scandagliare nel terreno, i ricercatori sono riusciti a individuare le fondamenta del tempio e una camera grande circa 2 metri a una profondità tra i 2 e i 3 metri che, secondo Leucci «potrebbe essere interpretata come l’entrata al Plutonion, una grotta ricca di esalazioni di anidride carbonica». Alla stessa profondità sono state trovate anche tracce di un’altra struttura artificiale, grande circa 4 metri. Inoltre è stata individuata anche una faglia sismica prima sconosciuta.

La grotta , dedicata a Plutone, era famosa in tutta l’antichità classica. Era usata dai sacerdoti di Cibele, una divinità femminile tipica della regione, per dimostrare la speciale protezione concessa loro dalla dea. A quanto pare i sacerdoti si coprivano con dei vestiti a sacco, che consentivano loro di avere un po’ d’aria pura, evitando così di respirare la micidiale anidride carbonica. I poveri animali invece, che fossero uccelli o tori, morivano in poco tempo.