La vita sulla Terra è cominciata circa 2,4 miliardi di anni fa e in precedenza il livello di ossigeno nell'atmosfera era ancora molto scarso. È quello che sostengono il geochimico Hiroshi Ohmoto e il suo gruppo di ricercatori del Penn State Astrobiology Research Center in una ricerca pubblicata su “Nature” (vol. 442, n. 7105 – pp. 908-911).

Esaminando alcune rocce di fondali oceanici e lacustri australiani risalenti a 2,76-2,92 miliardi di anni fa, gli scienziati hanno ritrovato un'insolita concentrazione di isotopi di zolfo. Nell'ipotesi degli studiosi, questi isotopi sono stati prodotti dalla reazione fra gas sulfurei vulcanici e radiazione ultravioletta solare. Ma il fatto che la radiazione ultravioletta fosse arrivata fino al suolo in grandi quantità esclude la presenza dell'ozono, che forma lo strato protettivo che scherma il pianeta dai raggi UV. E in mancanza di ozono non ci può essere ossigeno.

Le conclusioni degli scienziati sono dunque che la vita si sia originata non più di 2,4 miliardi di anni fa grazie a microbi fotosintetici, che hanno aumentato il livello di ossigeno dell'atmosfera. "Per ora non si conosce il momento in cui l'atmosfera terrestre si è arricchita di ossigeno — ha detto Ohmoto — ma è importante sapere quando questo fenomeno è avvenuto, perché è legato all'evoluzione biologica terrestre e sugli altri pianeti. Quello che pensiamo è che il pianeta, che ha 4,5 miliardi di anni, ha impiegato più di 2 miliardi di anni a sviluppare un'atmosfera ricca di ossigeno".

Una delle implicazioni di questo studio è che un'atmosfera ricca di ossigeno che si basi sul meccanismo dei microbi fotosintetici potrebbe essere ritrovata facilmente anche su altri pianeti. Lo stesso studio, tuttavia, può essere letto in chiave diversa. Le nuove scoperte potrebbero infatti anche significare che il livello di ossigeno era prima alto, poi si è abbassato e infine si è alzato di nuovo. Insomma si può anche supporre che sia stato altalenante nel tempo.