La nuova definizione di pianeta dell’Unione Astronomica Internazionale declassa Plutone a pianeta nano
Da oggi per essere un pianeta non basta essere rotondi, ma è necessario esercitare un’influenza dominante nella propria orbita, ripulendola dalla gran parte del materiale che si trova sul percorso. Questa è la decisione degli scienziati dell’Unione Astronomica Internazionale riuniti in assemblea plenaria a Praga dal 14 al 25 agosto, che rivede così la fotografia del Sistema solare.
In base alla risoluzione 6b del 16 agosto 2006, risultato di due anni di lavoro, il Sistema solare non è più composto da nove pianeti ma solo da otto. Con Plutone che retrocede a “pianeta nano”. A essere promossi sono invece l’asteroide Cerere, il compagno di Plutone Caronte e UB313, comunemente nota come Xena. Molti altri oggetti si aggiungeranno alla lista dei pianeti nani, soprattutto alcuni oggetti freddi che si trovano nella cosiddetta cintura di Kuiper, oltre Nettuno, e qualche asteriode.
Il presidente dell’Unione Astronomica Internazionale, Ron Ekers spiega le motivazioni alla base della nuova definizione: “La scienza moderna fornisce più conoscenze rispetto al semplice fatto che gli oggetti che orbitano intoro al Sole appaiono muoversi rispetto allo sfondo delle stelle fisse. Per esempio, recentemente sono stati scoperti degli oggetti nelle regioni esterne del Sistema solare che hanno dimensioni confrontabili con quelle di Plutone, o addirittura superiori. Queste scoperte hanno inevitabilmente portato a chiedersi se non dovessero essere considerati come nuovi pianeti.”
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