La specializzazione in biologia evoluzionistica è misteriosamente scomparsa dalle liste federali del Department of Education americano utili all'assegnazione delle borse di studio per gli studenti universitari. Il Dipartimento ha dichiarato che l'omissione non è stato un atto volontario, ma un semplice errore. Tuttavia l'incidente ha richiamato l'attenzione dei difensori della teoria evoluzionistica i quali pensano che l'accaduto sia tutt’altro che casuale.

"Abbiamo ragione di credere che ci troviamo di fronte a un grave problema", commenta il fisico Lawrence Krauss della Case Western Reserve University di Cleveland, Ohio. Lo stesso Krauss aveva inviato il 15 agosto una lettera al “New York Times” denunciando il pericolo di un rinnovato attacco alla teoria darwiniana da parte del partito creazionista americano. Il giorno dopo aveva contattato lo stesso Dipartimento e il 22 agosto aveva allertato il “The Chronicle of Higher Education”. La borsa di studio in questione, conosciuta come National Science and Mathematics Access to Retain Talent (SMART grants), è destinata agli studenti universitari americani che studiano materie scientifiche.

La lista presentata dal Dipartimento elenca centinaia di specializzazioni ordinate numericamente. La cosa strana però è che nella lista di quest'anno c'è un grande spazio bianco dal numero 26.1302 al 26.1304, ovvero lo spazio solitamente riservato alle specializzazioni legate alla biologia evoluzionistica.

"Non siamo di fronte a una prova incontrovertibile — commenta Glenn Branch del National Center for Science Education di Berkeley, California — ma visto il recente comportamento di altri membri nel governo federale i sospetti sono legittimi". Il Dipartimento afferma che l'omissione rappresenta un problema che deve essere risolto al più presto: "non esiste una spiegazione sensata per ciò che è accaduto. Le specializzazioni per le materie biologiche sono sempre state presenti nelle liste e il Ministero si impegna pubblicamente a reintrodurle il più presto possibile", ha dichiarato Katherine McLane, una portavoce del Dipartimento.