Un nuovo passaggio ravvicinato della sonda Cassini potrebbe aver svelato la presenza di una superficie liquida sul satellite di Saturno.
Le nuove immagini del satellite di Saturno Titano, riprese dalla sonda Cassini, sembrano aver evidenziato la presenza del mare, sospettata da tempo ma mai osservata direttamente. Se la scoperta fosse confermata, si tratterebbe della prima distesa liquida mai scoperta al di fuori della Terra. La differenza è nella composizione chimica rispetto al mare terrestre: il mare sulla luna di Saturno non è formato di acqua, ma di metano, che alla temperatura di -179 gradi si trova allo stato liquido.
La sonda Cassini, lanciata da una missione congiunta di NASA ed ESA, si è avvicinata nuovamente a Titano il 7 settembre, ottenendo per la prima volta un'immagine che fa pensare chiaramente a una linea costiera. Come spiega Steve Wall, vicecapo del team addetto ai radar di Cassini, "la regione piatta e scura che si vede vicino alla linea costiera è l'area dove più probabilmente c'è stata, o c'è ancora, una distesa liquida". Inoltre, la regione più chiara è solcata da numerosi canali sinuosi che terminano nel mare: questo fa pensare che anche su Titano ci sia un ciclo, come sulla Terra, con evaporazione, piogge e fiumi che alimentano i mari.
Titano, il secondo satellite più grande del Sistema solare, è anche l'unico ad avere un'atmosfera densa, anzi più densa di quella terrestre. La presenza di metano nell'atmosfera faceva supporre la presenza di metano liquido sulla superficie e uno degli obiettivi della missione Cassini era proprio quello di scoprirlo. I canali, alcuni dei quali lunghi oltre 100 chilometri, sembrano appartenere a due categorie diverse: alcuni sono lunghi e profondi con pochi affluenti, mentre altri formano reti più complicate. Secondo Larry Soderblom, dell'US Geological Survey a Flagstaff, in Arizona, "alcuni potrebbero nascere da sorgenti, mentre altri sembrano essere alimentati dalle piogge".
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