Il gas a effetto serra continua ad accumularsi nell'atmosfera, anche se a ritmi più lenti.
Le concentrazioni di anidride carbonica nell'atmosfera continuano ad aumentare e hanno ormai raggiunto nuovi picchi. A dirlo i ricercatori americani del Climate Monitoring Diagnostics Laboratory che fa parte della NOAA, la National Oceanic and Atmospheric Administration.
Secondo i calcoli, l'ammontare di anidride carbonica ha raggiunto ormai 378 parti per milione. Il trend è comunque sempre stato crescente da 50 anni a questa parte, da quando cioè queste misurazioni sono iniziate sulla cima del vulcano hawaiano di Mauna Loa. Nell'ultimo anno però i tassi di crescita sono risultati essere più bassi rispetto ai due anni precedenti.
"L'aumento delle concentrazioni di CO2 si è registrato ogni anno, dal 1958 a oggi", dice il direttore del laboratorio Pieter Tans. La scelta della cima del vulcano è secondo gli scienziati particolarmente azzeccata. L'aria sottile a 3500 metri di quota è un buon mix dei gas atmosferici e non ci sono fonti di inquinamento nelle vicinanze che possano alterare i campionamenti. Inoltre non ci sono neanche pozzi naturali di carbonio, come ad esempio le foreste, che assorbendo l'anidride carbonica renderebbero meno valide le misure.
Un'altra scoperta interessante è che il tasso annuale di aumento dell'anidride carbonica si è alzato. Negli anni Novanta era infatti il doppio di quello degli anni Sessanta. Secondo Tans, le variazioni anno per anno possono essere spiegate da fattori naturali, ad esempio cambiamenti nei tassi di assorbimento della CO2 da parte di piante e oceani. Ma un trend ascendente e in continua accelerazione non può dipendere che dalle attività umane e cioè dalle emissioni inquinanti. E anche se, come indicano i dati dell'ultimo anno, le emissioni umane non sono più in crescita, l'effetto cumulativo continua ad avere un impatto pesante sul clima.
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