L'Agenzia europea per l'ambiente detta le regole per ridurre le emissioni di gas serra.
L'Agenzia europea per l'ambiente ha reso noto un rapporto nel quale indica le misure necessarie per abbassare l'emissione di anidride carbonica nel vecchio continente nel prossimo futuro. L'Unione Europea ha un preciso obbiettivo da raggiungere: entro il 2030 l'emissione di gas serra dovrà corrispondere al 40% di quello rilevato nel 1994.
Nel frattempo però, nota l'Agenzia, si distribuiscono ancora nei 15 paesi della UE a 20 paesi 29 000 miliardi di sussidi per la produzione di energia, ma ben il 73% di questi è destinato all'uso dei combustibili fossili. L'Agenzia propone, per rispettare le indicazioni del protocollo di Kyoto, di rinnovare e rendere più efficiente il settore dell'energia, che da solo emette l'80% della CO2 prodotta in tutta l'Unione Europea.
Non è una missione impossibile, sostiene il rapporto, se si utilizzano energie rinnovabili come il vento e le biomasse; in questo modo si otterrebbe già una riduzione dei gas da effetto serra pari al 20%. è inoltre necessario cambiare, sostiene il rapporto, il metodo col quale produrre energia, passando da combustibili con basso contenuto di carbonio a combustibili non fossili. Ci si aspetta inoltre che l'uso di combustibili solidi venga mano a mano sostituito con l'utilizzo del gas naturale. Investimenti e sussidi dovranno incentivare esclusivamente l'uso delle energie rinnovabili, specialmente quella del vento della biomassa che dovranno diventare risorse primarie.
Occorrono più ricerca nelle tecnologie pulite (per esempio nelle celle a combustibile) e nuovi metodi di estrazione e conservazione del carbone. Come ultimo punto, l'Agenzia europea per l'ambiente si rivolge alla popolazione europea perché diventi più consapevole dell'entità del problema e inizi a contribuire alla sua risoluzione, riducendo i consumi di energia.
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