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A vela su Marte in meno di un mese

Un fascio di microonde potrebbe spingere una vela solare verso il Pianeta Rosso grazie anche a una speciale vernice.

Arrivare su Marte in breve tempo è possibile, basta usare la propulsione giusta. E i ricercatori dell'Università della California guidati da Gregory Benford pensano che la propulsione giusta sia quella della vela solare. Non una vela normale, però, una supervela di circa cento metri di diametro spinta non solo dal vento solare (le particelle cariche elettricamente emesse dal nostro astro), quanto da un fascio di microonde creato direttamente sulla Terra. "Un po' come viaggiare lasciando il motore a casa", suggerisce Benford.

In un articolo pubblicato sulla rivista Acta Astronautica, Benford e il fratello James dell'azienda Microwave Sciences, spiegano che la spinta data dai protoni solari potrebbe essere aiutata dalle microonde. In alcune prove condotte a Terra, una vela fatta di una sorta di reticella di carbonio esposta alle microonde ha sperimentato una forza molto più alta di quanto pensato. Il merito? L'emissione da parte della vela di molecole di anidride carbonica imprigionate dal carbonio e liberate dalle microonde.

Da qui l'idea di coprire la vela solare con una vernice in grado di emettere gas, e spingere cosí un'astronave su Marte in meno di un mese di viaggio. Un razzo dovrebbe portare l'astronave e la vela in orbita a 300 chilometri di altezza. Una volta dispiegata la vela, un trasmettitore a Terra dovrebbe inviare un fascio di microonde sulla vela stessa in modo da scaldarla. Secondo i calcoli, se il raggio durasse un'ora la nave spaziale potrebbe essere accelerata fino a 60 chilometri al secondo, più veloce cioè di un qualsiasi tipo di astronave mai costruita fino a oggi. Il raggio dovrebbe essere generato da un congegno di 60 megawatt con un diametro pari a quello della vela e cioè cento metri. Inoltre il congegno dovrebbe essere in grado di seguire costantemente la nave in modo da mantenere il raggio focalizzato sulla vela.

Il problema è che fino a oggi non esistono apparecchi in grado di generare microonde cosí potenti. Alcuni trasmettitori usati dalla Nasa per comunicare con sonde interplanetarie arrivano al massimo a una potenza di mezzo megawatt. Un altro ostacolo tecnologico è la realizzazione della vernice. Dovrebbe contenere molecole di idrogeno da liberare solo in presenza di alte temperature. Idealmente, l'intera vernice dovrebbe essere eliminata dal raggio a microonde, in modo da lasciare la vela libera di raccogliere poi il vento solare e arrivare su Marte.

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