Altro che Siberia, i primi abitanti del continente americano arrivarono dall'Australia, passando attraverso la Polinesia e il Giappone.
Gran polverone ha suscitato la rivelazione fatta da alcuni antropologi, secondo i quali i primi abitanti dell'America sarebbero provenuti dall'attuale Australia. La notizia è stata resa nota in occasione dell'incontro annuale della British Association for the Advancement of Science a Exeter. La scoperta ha provocato scalpore e disappunto soprattutto presso le tribù dei nativi americani, che migliaia di anni fa si spostarono dalla Siberia e iniziarono a colonizzare il continente americano.
Silvia Gonzalez della John Moores University di Liverpool sostiene che i reperti degli scheletri parlano chiaro: " fossili e i ritrovamenti di resti umani sono inequivocabili: i più antichi abitanti del continente americano non possono essere arrivati dalla Siberia perchè il primo flusso migratorio verso l'America è partito dall'Australia ed è risalito verso la costa occidentale degli attuali Stati Uniti, passando per Polinesia e Giappone".
Teschi stretti e allungati molto più antichi di quelli dei nativi americani sono stati infatti scoperti in Messico e in California. In particolare un fossile ben conservato, datato con il carbonio-12, viene fatto risalire a 12 700 anni fa, quando il teschio più antico attribuito a un nativo americano di origine siberiana ha "solo" 9.000 anni. I ritrovamenti, peraltro, coincidono con le testimonianze di alcuni missionari spagnoli in merito alla presenza nella penisola californiana di una comunità isolata, di razza e rituali completamente diversi da tutte le altre tribù americane dell'epoca. Questa piccola enclave venne sterminata dalle malattie importate proprio dai conquistadores spagnoli.
Secondo gli autori della ricerca, che fa parte di un progetto finanziato dal Natural Environment Research Council inglese, il test del Dna aiuterà a fugare gli ultimi dubbi sull'origine australiana dei primi colonizzatori dell'America.
Astronomi britannici lanciano un progetto per creare una rete che colleghi fra loro i telescopi robotici di tutto il mondo.
Sulla rivista scientifica Nature i due candidati alla carica di presidente degli Stati Uniti hanno accettato di rispondere a una serie di domande sui più scottanti temi scientifici del momento.
L'antica capitale Inca Cuzco è stata costruita in modo da ricordare un puma. La tesi è stata avanzata da un ricercatore del Politecnico di Milano.
Un programma del Pentagono punta a raccogliere dati in tempo reale sulle reazioni dei soldati mentre stanno combattendo.
Si tratta della prima delle otto bobine che compongono il Barrel Toroid, il cuore di un progetto che punta a scovare le particelle più esotiche.
Un asteroide potrebbe aver portato la vita sulla Terra: lo dimostrerebbero rocce ricche di batteri rinvenute all'interno di un cratere canadese.
Costruito in Inghilterra ricava l'energia per andare avanti "digerendo" mosche all'interno di otto bioreattori.
Studio pubblicato su Science dimostra che invece di 12 mila sono oltre 18 mila le specie animali e vegetali in procinto di scomparire.
Per gli esperti britannici manca poco alla scoperta delle onde previste dalla teoria della relatività generale di Einstein. I bookmaker però rimangono scettici.
Il grande terremoto che doveva colpire la California entro domenica 5 settembre non c'è stato. Modelli previsionali sbagliati o non ancora abbastanza precisi?
L'impatto che causò l'estinzione dei dinosauri è stato così grande da causare una serie di incendi in tutto il mondo. Ed è l'unico così grande di cui si abbia notizia.
Attorno all'anno Mille gli uomini erano più alti che all'inizio della rivoluzione industriale. Il motivo? Alimentazione migliore e cambiamenti climatici.
Gli ominidi hanno cominciato a camminare in modo eretto circa due milioni di anni prima di quanto pensato fino a oggi.
Il riscaldamento globale cambierà il volto del panorama forestale transalpino, riducendo l'area di diffusione di alcune specie e aumentando quella di altre.
Altro che onde radio, il modo migliore per comunicare con una civiltà spaziale è inviare veri e propri messaggi scritti, magari impacchettando materiale organico in una meteora.
Grazie a una tecnica simile alla TAC, è stato possibile ricostruire il viso di una mummia egizia senza togliere le bende.
Astronomi americani hanno individuato due pianeti grandi quanto Nettuno in orbita a stelle non molto distanti dal Sole.
È morto all'età di 97 anni lo scorso 30 agosto, Fred Whipple il primo ad avanzare la teoria che le comete erano "palle di neve sporca".
La sonda britannica è stata accelerata nella sua corsa verso la superficie marziana da un'area di bassa pressione. Alla fine si è schiantata rovinosamente al suolo.
L'uso di tecniche di pompaggio sempre più sofisticate sta esaurendo le falde acquifere sotterranee: solo nel subcontinente indiano 21 milioni di pozzi che stanno letteralmente prosciugando le falde sotto ai campi.