Un programma del Pentagono punta a raccogliere dati in tempo reale sulle reazioni dei soldati mentre stanno combattendo.
Prima cancellato ora riportato in vita. Il Pentagono ha appena deciso di rilanciare un progetto, chiamato Advanced Soldier Sensor Information System and Technology (Assist), per poter capire che cosa vede, sente e fa un soldato in una zona di combattimento, registrarlo in formato digitale e dare ai comandanti la possibilità di rivederselo con calma per capire meglio l'impatto del fuoco sulle truppe impegnate sul fronte.
Il progetto si basa su una serie di sensori inseriti nell'uniforme e nell'equipaggiamento dei soldati, ma ha un'estensione minore di quello originario, chiamato Lifelog. Quest'ultimo puntava infatti a esaminare nel più minimo dettaglio la vita dei militari, soprattutto quella privata. Una cosa che aveva suscitato lo sdegno delle organizzazioni dei diritti civili, che avevano sollevato lo spettro della protezione della privacy. Per questo il Pentagono aveva deciso di affossarlo.
Il nuovo programma invece non sembra poter suscitare queste preoccupazioni e ha una durata di vita che oscilla tra i quattro e gli otto anni. I progetti saranno finanziati con un massimo di 4 milioni di dollari e hanno come obiettivo minimo la realizzazione di un hardware e di un algoritmo in grado di raccogliere ed elaborare i dati dei soldati. Il tutto attraverso un sistema di rilevatori satellitari GPS, di videocamere e di registratori audio, attivati sia in modo volontario che involontario dalle reazioni fisiologiche dei soldati.
L'idea è quella di ricostruire una battaglia a corpo a corpo nel modo più completo possibile, mettendo insieme come tessere di un puzzle tutte le diverse prospettive dei singoli combattenti. Ma oltre a questo, il sistema potrebbe anche offrire dati in tempo reale ai comandanti, per capire meglio che cosa sta succedendo sul campo di battaglia.
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