Sul pianeta rosso gli astronomi hanno scoperto una peculiarità: regioni dove si concentrano metano, acqua e vapore. Si pensa a segni di attività biologica.
Acqua, vapore e metano su Marte vanno a braccetto: l'acqua ghiacciata sotto la superficie, il metano e il vapore acqueo nell'atmosfera sembrano concentrarsi infatti in tre regioni dell'equatore marziano. Come spiegato nel corso della conferenza internazionale organizzata dall'Agenzia Spaziale Italiana in corso a Ischia fino al 23 settembre, questi dati potrebbero fornire una pezza d'appoggio a chi dice che sul pianeta ci sono ancora oggi forme primitive di vita.
Il convegno, che riunisce sull'isola per cinque giorni i principali esperti mondiali di Marte, costituisce un po' il punto di arrivo del programma di esplorazione di Marte per il 2004. Serve inoltre a fissare le future tappe dell'esplorazione marziana.
E una di queste sarà proprio il tentativo di scoprire quali meccanismi fanno sì che acqua, vapore e metano si presentino assieme. I dati raccolti da uno strumento italiano (il Planetary Fourier Spectrometer - PFS) imbarcato sulla sonda europea Mars Express, dimostrano che questi composti arrivano da una sorgente comune. Il calore delle profondità marziane potrebbe far salire verso la superficie l'acqua allo stato liquido che si trova a circa 200-400 metri: un fenomeno simile a quello delle sorgenti idrotermali terrestri, ma con una importante differenza. La temperatura fredda della superficie marziana fa sì che l'acqua ghiacci a pochi metri al di sotto della superficie, formando la cosiddetta "tavola ghiacciata".
E da dove arrivano invece il vapore e il metano? Potrebbero derivare dall'attività di batteri che vivono al di sotto della tavola ghiacciata, come da altri processi geologici ancora tutti da scoprire. "Sicuramente i dati indicano che vapore acqueo e metano provengono da una sorgente comune", ha osservato Vittorio Formisano, coordinatore del gruppo dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) di Roma che ha progettato lo spettrometro. Però manca ancora la prova definitiva della loro origine biologica e quindi della presenza di forme di vita primitive sulla superficie marziana.
Si festeggia il 29 settembre in tutta Europa il cinquantesimo anniversario della nascita del CERN, il centro europeo di ricerche per la fisica delle particelle con sede a Ginevra.
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Autonomia ma anche nuove risorse: questi i cardini su cui deve puntare l'Università del futuro secondo la relazione di Piero Tosi, presidente della CRUI.
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Dall'Arizona arriva la giustificazione genetica dell'infedeltà maschile: nasce da uno svantaggio nella trasmissione genetica degli uomini rispetto alle donne.
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Si tratta della prima delle otto bobine che compongono il Barrel Toroid, il cuore di un progetto che punta a scovare le particelle più esotiche.