Si tratta di astri con un movimento inusuale che potrebbero aver alterato la loro orbita per effetto dei bracci della Via Lattea.
Molte stelle nelle vicinanze del Sole hanno un movimento inusuale, causato dai bracci a spirale della nostra galassia. La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori guidati da Benoit Famaey, dell'Université Libre de Bruxelles, in Belgio sulla base dei dati forniti dal satellite Hipparcos dell'ESA.
Secondo i calcoli dei ricercatori, pubblicati sulla rivista "Astronomy and Astrophysics", il 20% degli astri che si trovano in un raggio di 1000 anni luce dal Sole possono essere considerati "ribelli". "Si tratta però di compagni di viaggio del tutto casuali — spiega Famaey — perché le stelle non sono raggruppabili fra loro né per età, né per tipo". Insomma sono state forzate a stare assieme.
A entrare in gioco è la spinta data dai bracci della Via Lattea. I bracci non sono strutture vere e proprie ma piuttosto delle regioni a densità più alta di gas e stelle, chiamate "onde di densità" che secondo i ricercatori si possono un po' considerare degli "ingorghi" lungo un'autostrada. Un'onda di densità tende a comprimere il gas che incontra, dando così il via al processo di formazione stellare. Ma può avere un effetto anche sulle altre stelle, spostandole dalle loro orbite originarie.
I dati raccolti da Hipparcos dimostrano che le vicinanze del Sole sono un vero e proprio "incrocio" dove si trovano flussi di stelle composti da astri di diversa origine e composizione chimica.
L'ipotesi dei ricercatori è che le stelle con i sistemi planetari si formino da dense nubi di gas con un alto contenuto in metalli, come quelle concentrate nelle regioni centrali della galassia. Queste stelle potrebbero spostarsi verso le regioni più periferiche proprio grazie ai flussi individuati da Hipparcos.
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