Uno studio pubblicato su "Nature" e basato sui dati della sonda Opportunity suggerisce che i mari marziani hanno avuto vita breve.
Marte ha avuto un periodo in cui l'acqua era presente in forma liquida sulla sua superficie, ma a quanto pare è stato un periodo molto breve. A suggerire questa conclusione, i dati raccolti dalla sonda della NASA Opportunity, scesa nell'inverno scorso sulla superficie marziana. Le prove raccolte sono state esaminate da un gruppo di ricercatori dell'Università Virginia Tech e pubblicati sull'ultimo numero della rivista "Nature".
Opportunity ha trovato su Marte due minerali, la jarosite e il gesso, che si formano generalmente in ambienti umidi. Da dati ottenuti da altre sonde si sapeva già che la superficie marziana era ricca di basalto. Usando queste informazioni e costruendo un modello al computer basato su dati termodinamici, i ricercatori hanno ricostruito il processo di formazione della jarosite e del gesso, sulla base dell'interazione tra l'acqua e il basalto.
Sulla Terra, questo processo di formazione ha luogo in ambienti acidi, dall'ossidazione dei minerali di zolfo. Generalmente si verifica tra i materiali di scarto delle miniere. La jarosite si forma anche quando le rocce vulcaniche vengono alterate nei pressi di fonti vulcaniche da fluidi acidi ricchi di zolfo. "Quindi la formazione del minerale — si legge nell'articolo — avviene in ambienti acidi, umidi e dove c'è possibilità di ossidazione".
Comunque sulla Terra la jarosite si conserva solo in regioni aride. Per questo gli scienziati pensano che su Marte la formazione del minerale sia avvenuta in presenza di poca acqua, che probabilmente è evaporata o è stata risucchiata dal sottosuolo in breve tempo. La scoperta ha importanza anche in un altro campo, quello della ricerca di tracce di vita passata sul pianeta. Se la finestra geologica all'interno della quale si può collocare la presenza di acqua è limitata, allora è breve anche il periodo nel corso del quale Marte può avere avuto la capacità di ospitare forme di vita.
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