Premiati due ricercatori israeliani e uno americano per le ricerche volte a capire il funzionamento del meccanismo con cui le cellule distruggono le proteine.
Sono due ricercatori israeliani, Aaron Ciechanover e Avram Hershko del Technion, l'Istituto israeliano di tecnologia di Haifa e l'americano Irwin Rose, dell'Università della California di Irvine i vincitori del premio Nobel per la chimica 2004. L'annuncio è stato dato il 6 ottobre 2004 dalla Reale Accademia delle Scienze svedese, che sottolinea come i tre scienziati si divideranno in parti uguali 10 milioni di corone svedesi.
La commissione ha deciso di premiare il loro lavoro sulla degradazione delle proteine mediata attraverso una molecola chiamata ubiquitina, un campo poco battuto dai ricercatori biochimici almeno quando i tre hanno iniziato a studiarlo.
Gran parte degli sforzi, infatti, erano stati dedicati al tentativo di capire il processo attraverso il quale le proteine vengono prodotte dalle cellule, pochi invece a come vengono degradate. I tre ricercatori con una serie di pubblicazioni tra gli anni settanta e ottanta sono stati i primi a immaginare le cellule come una sorta di stazione di controllo dove le proteine vengono costruite e distrutte a un ritmo molto veloce. Inoltre hanno scoperto che il processo di degradazione non è indiscriminato ma viene controllato in modo molto dettagliato: le proteine da distruggere vengono etichettate da un'apposita molecola chiamata ubiquitina. Queste proteine vengono così spedite nei ''cassonetti cellulari'' i proteasomi.
La molecola guida la proteina nei proteasomi, agendo come una chiave per aprire la serratura di queste strutture, segnala che è in corso di eliminazione e infine si disconnette dalla proteina pronta per essere riutilizzata. Il lavoro dei tre ricercatori ha consentito di capire meglio tutta una serie di processi legati all'ubiquitina, come la divisione cellulare, la riparazione del DNA, la difesa immunitaria e il controllo di qualità sulla produzione di nuove proteine.
Battezzato Cowboy Cluster si trova a circa 9000 anni luce dalla Terra.
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