Gli scienziati di Oltremanica seguiranno i piccoli corpi celesti più vicini alla Terra per valutare se possono essere una minaccia per il nostro pianeta.
I ricercatori britannici dell'Astrometry and Photometry Programme (UKAPP) for Near-Earth Objects, della Queens University di Belfast (Irlanda del Nord) sono da questo mese in prima linea per seguire le orbite dei piccoli corpi celesti che potrebbero impattare contro il nostro pianeta.
Ogni mese, sono scoperti circa 30-40 di questi oggetti e finora ne sono stati catalogati circa 3000. è stato pertanto messo a punto uno sforzo mondiale, che coinvolge scienziati e astrofili, per cercare di seguire con precisione le loro orbite.
Gli scienziati della Queens University vi contribuiranno usando i telescopi molto potenti. Il primo è il Faulkes Telescope North, collocato sull'isola hawaiana di Maui. Alla fine del 2004, nel progetto verrà coinvolto anche il suo gemello il Faulkes Telescope South di Siding Spring in Australia. Gli specchi da due metri consentiranno di vedere oggetti molto deboli.
"Prima — spiega il coordinatore del progetto Alan Fitzsimmons — usavamo il telescopio di La Palma, ma per varie ragioni questo riusciva a seguire in media solo un paio di oggetti al mese. Il fatto che i due telescopi Faulkes siano robotici ci rende invece molto più facile osservare molti più oggetti".
Una volta ottenute le immagini degli oggetti, queste vengono trasferite a un network computerizzato in Irlanda del Nord che calcola le loro posizioni e le invia al Minor Planer Center di Harvard in America. Oltre a studiare la loro orbita, le immagini servono anche a valutare come e da quali materiali sono costituiti questi oggetti. Il progetto infine ha anche un risvolto educativo. I ricercatori hanno preparato infatti del materiale per aiutare classi di studenti a calcolare e seguire la loro orbita.
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