È stato il clima e non gli esseri umani a provocare una grande estinzione di bisonti e di altre specie di grandi mammiferi durante l'ultima età glaciale. Le prove arrivano da uno studio pubblicato sulla rivista "Science" da alcuni ricercatori di vari paesi coordinati da Alan Cooper della Oxford University.

Un'analisi della diversità genetica dei bisonti mostra che il declino era cominciato 37 000 anni fa nella regione della Beringia (la massa di terra data dal collegamento tra l'Alaska e la Siberia) cioè circa 20 ,000 anni prima che i primi uomini facessero il loro ingresso nel nuovo continente. "è stata una sorpresa scoprire come l'uomo non c'entra nella scomparsa della megafauna del continente americano", spiega Cooper. "Gli uomini — continua — al massimo eliminarono gli ultimi esemplari ancora sopravvissuti". La scoperta è avvenuta analizzando il DNA mitocondriale (quello ereditato per via femminile) di fossili di bisonte risalenti a 50 ,000 anni fa.

L'analisi di questo DNA ha dimostrato che tutti i bisonti oggi viventi in America derivano da una sola femmina vissuta tra i 15 000 e i 22 000 anni fa. "I dati suggeriscono che i cambiamenti climatici hanno avuto un impatto molto più forte di quanto pensato fino a oggi", dice Cooper. Secondo lo studioso, i bisonti (e in generale la megafauna) avrebbero attraversato vari periodi "di collo di bottiglia", in cui si trovavano essere particolarmente vulnerabili. Uno di questi periodi risale a circa 135 ,000 anni fa, all'inizio di un periodo interglaciale. I dati fossili indicano infatti che i bisonti sembrano aver condiviso un antenato femminile comune risalente proprio a quel periodo. E alla fine gli esseri umani sarebbero arrivati proprio nel momento in cui le specie erano più deboli.

La teoria però non convince tutti gli esperti. Molti infatti si chiedono perché la megafauna, dopo essere sopravvissuta alle varie vicissitudini dell'era glaciale, si sia estinta proprio verso la fine di questo periodo.