L'esplosione di una supernova 2 milioni e 800 mila anni fa potrebbe aver causato i cambiamenti climatici che spinsero gli ominidi ad abbandonare le foreste.
Potrebbe essere stata l'esplosione di una supernova a dare il via all'evoluzione umana. Almeno è questa l'ipotesi sostenuta in un articolo pubblicato sulla rivista "Physical Review Letters" da un gruppo di ricercatori del Politecnico di Monaco di Baviera guidati da Gunther Korschinek.
I ricercatori hanno trovato sul fondo dell'Oceano Pacifico, a 5000 metri di profondità, tracce di ferro 60, un isotopo radioattivo che con ogni probabilità proviene dall'esplosione di una supernova. "Si tratta di un indicatore unico per individuare i resti dell'esplosione di una supernova sulla Terra", spiegano infatti i ricercatori. Con un tasso di decadimento di circa un milione e mezzo di anni, questo isotopo inoltre può essere molto utile per datare l'esplosione.
Secondo gli scienziati tedeschi, le tracce rinvenute sul fondo oceanico indicano che una stella esplose a poche decine di parsec dalla Terra circa 2 milioni e 800 mila anni fa, scaricando sul nostro pianeta raggi cosmici, ma anche materia sotto forma di ferro 60.
"Per la prima volta — dicono i ricercatori — abbiamo avuto la possibilità di fare una stima dell'aumento delle radiazioni cosmiche che hanno colpito il pianeta e della loro durata". Secondo i calcoli, l'aumento è stato minimo, ma è durato per centinaia di migliaia di anni. I ricercatori ipotizzano che queste radiazioni abbiano causato un riscaldamento del pianeta e siano all'origine di cambiamenti climatici in Africa che si ritengono essere avvenuti proprio 2 milioni e 800 mila anni fa.
"Molti degli eventi più importanti relativi all'evoluzione degli ominidi sembrano essere coevi a un cambiamento del clima africano, che divenne più arido", dice Korschinek. Secondo gli antropologi, questo causò una riduzione delle aree forestali e un aumento delle savane, cosa che spinse gli ominidi a abbandonare gli alberi e a iniziare a camminare in modo eretto.
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