Il planetoide ai confini del Sistema solare avrebbe un'orbita fortemente ellittica a causa dell'influenza di un astro transitato vicino al nostro Sole.
Sedna, il piccolo pianeta più distante del Sistema solare scoperto nel novembre scorso, probabilmente è stato spinto nella sua orbita attuale da una stella che passò accanto al Sole più di 4 miliardi di anni fa.
Lo indica il primo studio dettagliato sulle origini del corpo celeste che sarà pubblicato sulla rivista Astronomical Journal di novembre.
Il pianetoide, un po' più piccolo di Plutone, impiega circa 12 mila anni per percorrere un'orbita allungata che va da 74 a 900 volte la distanza Sole-Terra. Il suo viaggio intorno al Sole va dalla Fascia di Kuiper fino alla Nube di Oort. La Fascia di Kuiper è una cintura di rocce e ghiaccio che si trova oltre Nettuno, mentre la Nube di Oort è una regione formata da corpi celesti ghiacciati, ai confini del sistema solare.
L'orbita disegnata da Sedna è molto strana e potrebbe non essere stata provocata dai campi gravitazionali dei pianeti più grandi, come invece è avvenuto per le orbite eccentriche delle comete e di Plutone. "Se fosse provocata da una pianeta, qualche altro elemento dovrebbe interferire sulla sua orbita. Qualche elemento che ora non vediamo", spiega Hal Levison del Southwest Research Institute americano, uno degli autori dello studio realizzato assieme ad Alessandro Morbidelli dell'Osservatorio della Costa Azzurra (Francia). "È per questo che Sedna è così interessante: ci dice che, al momento della sua nascita, molte cose nel sistema solare erano diverse da oggi".
Gli scienziati avanzano anche l'ipotesi che in fin dei conti Sedna possa appartenere a un altro sistema solare. Sostengono che il Sole sia nato all'interno di un gruppo di stelle, una delle quali è passata accanto al nostro astro durante i suoi primi 100 milioni di anni di vita. Magari si trattava di una nana bruna, venti volte più piccola del Sole. Secondo alcuni calcoli, circa metà degli oggetti che orbitavano attorno a questa stella sarebbero potuti essere catturati dalla gravità del nostro astro.
Il Dna è diventato orfano di uno dei suoi due padri. A un anno di distanza dal 50esimo anniversario della scoperta della doppia elica, uno dei due genetisti che erano riusciti a svelarne i segreti è morto. Forse è il più grande biologo mai esistito.
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La Terra, il Sole e gli altri pianeti hanno avuto un'origine insolita rispetto agli altri sitemi conosciuti. Almeno questo è quello che ritengono gli atronomi inglesi che hanno studiato i dati e le proprietà di 100 diversi sistemi planetari.
Alla fine di un lungo dibattitto che ha diviso i paleontologi, alcuni ricercatori americani sono riusciti a dimostrare una volta per tutte che l'Archaeopteryx volava ed era del tutto simile agli uccelli di oggi. Per farlo hanno scansionato le sue ossa e le hanno ricostruite in tre dimensioni.
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Per la prima volta al mondo si è riusciti a verificare la differenza di reazione delle particelle di antimateria rispetto a quelle di materia. Ricercatori italiani e stranieri sono riusciti infatti a fotografare il decadimento di queste particelle e a svelarne le differenze.
Sono molto più marcate le differenze tra individui a livello di Dna. Ricercatori americani hanno infatti scoperto nuovi frammenti di codice genetico nei quali le differenze tra persone sarebbero molto più marcate di quanto si ritenesse fino a oggi.
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Attraverso l'osservazione di oltre 3000 quasar, un gruppo di scienziati ha misurato con grande precisione alcune immense e lontanissime nubi di idrogeno. L'aggregazione dell'idrogeno può rispondere a questioni quali la massa dei neutrini e l'energia oscura dell'Universo.
La Tan Ce 2 parte alla volta della magnetosfera terrestre per scoprire i misteri legati alle tempeste magnetiche. È la seconda navetta del programma spaziale congiunto Cina-Europa.