Per la prima volta al mondo si è riusciti a verificare la differenza di reazione delle particelle di antimateria rispetto a quelle di materia. Ricercatori italiani e stranieri sono riusciti infatti a fotografare il decadimento di queste particelle e a svelarne le differenze.
L'asimmetria tra materia e antimateria è stata confermata per la prima volta dai nuovi, entusiasmanti risultati raggiunti dalla Collaborazione Internazionale BaBar, di cui fa parte l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
I risultati, appena pubblicati dalla prestigiosa rivista Physical Review Letters, riguardano in particolare una nuova misura che dimostra inconfutabilmente una netta differenza di comportamento tra le particelle chiamate mesoni B e la loro controparte di antimateria, i mesoni anti-B. Queste particelle sono prodotte presso il collisore PEP-II del laboratorio SLAC in California, grazie a scontri fra fasci di elettroni e la loro controparte di antimateria, i positroni. Avendo vita molto breve, i mesoni generati decadono, trasformandosi ossia, quasi immediatamente in altre particelle subatomiche.
Ed è proprio in questa trasformazione che gli studiosi di BaBar hanno evidenziato una diversità di comportamento tra le particelle e le antiparticelle.
"Se non ci fosse differenza tra materia e antimateria, i mesoni B e gli anti-B mostrerebbero esattamente le stesse modalità di decadimento. Invece la nostra nuova misura evidenzia proprio una sostanziale diversità negli schemi di decadimento" dice Marcello Giorgi, coordinatore della collaborazione BaBar e ricercatore dell'Infn di Pisa.
Studiando infatti il decadimento di oltre 200 milioni di coppie di mesoni B e mesoni anti-B, i ricercatori hanno scoperto un modo nuovo in cui si manifestano gli effetti dell'asimmetria tra materia e antimateria: si tratta di un fenomeno noto come "violazione di CP diretta", che si verifica semplicemente come una differenza fra il numero di decadimenti di materia rispetto a quelli dell'antimateria.
"Abbiamo notato 840 esempi di decadimento del mesone B in un kaone e in un pione, ma solo 646 esempi per il mesone anti-B. Questa nuova misura è prima di tutto il risultato dell'eccezionale prestazione del collisore PEP-II di SLAC e dell'elevatissima efficienza del rivelatore BaBar", conclude Giorgi.
Secondo un modello al calcolatore, negli anni a venire l'aumento dei gas serra provocherà delle intense e prolungate ondate di calore in tutto il mondo, che faranno sudare soprattutto il sud ovest degli Stati Uniti e certi paesi europei.
Cosa stiamo aspettando? L'umanità possiede già almeno 15 tecnologie pronte per l'utilizzo su larga scala, capaci di ridurre l'impiego dei combustibili fossili e quindi l'inquinamento del pianeta. Lo dicono gli scienziati dell'Università di Princeton.
Un inverno nevoso e un'estate freddina fanno ben sperare i trentini, che dopo anni di arretramento dei ghiacciai potrebbero osservare in un arresto del fenomeno. Ma la cautela è ancora d'obbligo, visto che i dati completi sulla copertura nevosa non sono ancora disponibili.
Un gruppo di ricercatori giapponesi ha lanciato nello spazio le prime vele solari, capaci di muoversi in avanti grazie all'energia del Sole. Una sfida alla tecnologia aerospaziale e alle ricerche americane, che stanno già mettendosi in moto.
I due satelliti gemelli Grace studiano le minime variazioni del campo gravitazionale terrestre, per capire dove si accumula l'acqua sulla Terra, mese dopo mese. E il monitoraggio si fa sempre più stretto in Amazzonia, dove si trova il maggiore bacino della Terra.
Il geofisico Bill McGuire torna a avvertire l'America del rischio di un maremoto che potrebbe originare dal collasso di un vulcano nelle isole Canarie e spazzare via New York e Washington. Ma, ancora una volta, il suo appello sembra cadere nel vuoto.
Uno studio rivela che i più grandi dinosauri della Terra crescevano a ritmi incredibili durante la loro pubertà, tanto che potevano mettere due chili al giorno. Raggiunta l'età adulta, però, non vivevano molto a lungo.
Ai Laboratori di Los Alamos si è riusciti a vedere lo spin di un solo elettrone dentro un semplice transistor di silicio. Secondo i ricercatori, si tratta di un grande passo in avanti anche verso lo sviluppo delle nanotecnologie e dei computer quantici.
Il Dna è diventato orfano di uno dei suoi due padri. A un anno di distanza dal 50esimo anniversario della scoperta della doppia elica, uno dei due genetisti che erano riusciti a svelarne i segreti è morto. Forse è il più grande biologo mai esistito.
Un programma di perforazione russo nei fondali del lago Vostock in Antardide sta suscitando le polemiche di molti ricercatori a livello internazionale. Il rischio è quello di contaminare le acque del lago che si trovano sotto una calotta di più di tre chilometri di spessore.
La Terra, il Sole e gli altri pianeti hanno avuto un'origine insolita rispetto agli altri sitemi conosciuti. Almeno questo è quello che ritengono gli atronomi inglesi che hanno studiato i dati e le proprietà di 100 diversi sistemi planetari.
Alla fine di un lungo dibattitto che ha diviso i paleontologi, alcuni ricercatori americani sono riusciti a dimostrare una volta per tutte che l'Archaeopteryx volava ed era del tutto simile agli uccelli di oggi. Per farlo hanno scansionato le sue ossa e le hanno ricostruite in tre dimensioni.
Le sostanze inquinanti che cadono sulla Terra sotto forma di pioggia avrebbero degli effetti positivi per l'ambiente. La loro azione sembra infatti riuscire a frenare le emissioni naturali di metano prodotte dai batteri che vivono nelle zone umide del pianeta.
Sono molto più marcate le differenze tra individui a livello di Dna. Ricercatori americani hanno infatti scoperto nuovi frammenti di codice genetico nei quali le differenze tra persone sarebbero molto più marcate di quanto si ritenesse fino a oggi.
L'Agenzia spaziale americana riduce drasticamente il budget per le missioni di esplorazione e ricerca sulle origini dell'Universo. A farne le spese in primo luogo il telescopio spaziale Hubble che verrà sostituito.
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Le spicule, getti supersonici di materia solare, sono causate dalle onde sonore della superficie del nostro astro.
Il planetoide ai confini del Sistema solare avrebbe un'orbita fortemente ellittica a causa dell'influenza di un astro transitato vicino al nostro Sole.
Una nuova teoria collega la massa dei neutrini e l'accelerazione dell'espansione dell'Universo all'energia oscura per spiegare che cosa succederà al cosmo.
La lista delle sostanze sottoposte a controlli più stringenti per evitare attacchi bioterroristici non soddisfa gli scienziati.