Meglio ellissoidi che sferici. Alcuni ricercatori americani hanno dimostrato perché gli M&Ms si dispongono così bene all'interno del pacchetto.
Un pacchetto di M&Ms, le celebri pastiglie di cioccolato ricoperte da glassa di vari colori, è stato sottoposto a una risonanza magnetica per cercare di svelare come i dolci finiscono per disporsi all'interno di una confezione. A quanto pare, gli ellissoidi tendono ad accatastarsi l'uno vicino all'altro in modo molto più denso rispetto ai dolci di forma rotonda, quando vengono inseriti nel pacchetto casualmente.
Sembrerebbe che ogni dolce di forma ellittica entra in contatto in media con dieci altri vicini, mentre quelli di forma sferica si fermano solo a sei contatti. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science ed è stata condotta da alcuni ricercatori della Harvard University, negli Stati Uniti.
Lo stesso studio potrebbe essere applicato a molte altre situazioni, come i granelli di zucchero o i chicchi di caffè nelle loro confezioni. Non solo curiosità quindi, ma più ne sapremo sulla disposizione del contenuto, e migliori sono le tecniche di impacchettamento che potremo sviluppare, in modo che sia richiesto il minore spreco di spazio possibile. E incredibilmente, dalla scoperta emerge proprio che la possibilità di confezioni efficienti migliora più gli oggetti contenuti si allontanano dalla forma sferica.
Con la firma della Francia, il cinquantesimo stato, la Convenzione di Stoccolma, che mette al bando le sostanze chimiche pericolose, acquista valore legale ed entrerà in vigore tra 90 giorni.
Tutti i cani potrebbero avere solo 10 progenitori. Ad affermarlo, uno studio americano, che ha identificato i migliori amici dell'uomo di 15 mila anni fa.
Meno possibilità di collaborazione, e sempre maggiori difficoltà per riuscire a bilanciare famiglia e lavoro. Le donne scienziato denunciano una grande disparità.
Gli esperti di geologia e paleoclimatologia lanciano un appello. Dal confronto col passato, il nostro pianeta è sempre più caldo e ricco di gas nocivi.
Si è formata quando l'Universo aveva soltanto 750 milioni di anni. È l'oggetto più lontano da noi mai visto dai telescopi: potrebbe dirci di più su come si sono sviluppate stelle e galassie.
La fioritura in primavera è normale. Tanto che pochi si chiedono il perché la scelta è caduta proprio su questa stagione. La risposta, trovata al Max Planck Institute, è che sarebbe tutta colpa di una proteina che si attiva con la luce del Sole.
Le grandi piramidi d'Egitto potrebbero essere nate per caso. Un piccolo tumulo sopra la tomba dei faraoni si è ingrandito sempre di più.
Il nucleo metallico della Terra potrebbe essere stato generato dalla collisione di tanti piccoli pianeti in formazione. Uno studio cerca di fare chiarezza su cosa è successo durante nascita del nostro pianeta.
Spesso la proprietà intellettuale e il patrimonio genetico dei Paesi del Terzo mondo viene sfruttato senza nulla in cambio. Due associazioni lanciano un appello per un sistema più equo di condivisione dei guadagni.
Il loro volo non sempre segue il percorso più breve. Spesso i piccioni stabiliscono le loro rotte in base a punti di riferimento a terra, come dimostra un nuovo studio inglese.
L'Istituto di tecnologie biomediche del Cnr di Milano ha messo a punto un chip a Dna che sarà in grado di individuare in svariati alimenti la presenza di Ogm.
Saranno 15 piccoli ratti i primi a prendere il volo per il Pianeta Rosso. Entro il 2006, infatti, la Nasa spedirà gli animali in missione spaziale, in attesa di poter mandare l'uomo.
Grazie alla deviazione di alcuni fiumi potrebbe essere salvato il bacino del Mare d'Aral, destinato alla desertificazione. Oltre a risolvere la crisi idrica delle ex repubbliche sovietiche.
Sono dei veri e propri specchi dell'Universo. Si tratta delle lenti gravitazionali, ovvero galassie che riproducono oggetti celesti lontani. E per la prima volta sono state scattate tre foto.
Già nell'antichità univano il sapere di matematica, geometrica ed ingegneria. Si tratta delle catapulte, massimo sapere scientifico fino all'invenzione della polvere da sparo.
Nuovi strumenti nanotecnologici, dalle nanoparticelle ai nanocomposti. A svilupparli saranno 13 università europee, tra cui gli atenei di Urbino e di Roma Tor Vergata, grazie a un finanziamento dell'Unione Europea.